Era il 26 novembre 2017 quando un 20enne statunitense si sedette sul divano insieme al figlioletto di due mesi. Si addormentò col bimbo sul petto. Poco dopo la tragedia: il piccolo morì soffocato cadendo dalle braccia del padre. Fu la mamma, anche lei 20enne, a fare la scoperta: il bimbo era tra il braccio del padre e il divano, ormai privo di vita. Lucas è stato portato in ospedale e l'autopsia ha successivamente confermato la causa della morte come asfissia posizionale.
Un mese dopo la tragedia i due genitori si lasciarono, distrutti dal dolore e costretti a convivere con un disturbo da stress post-traumatico. Ora hanno voluto parlare di quanto accaduto con i media britannici anche per tentare di sensibilizzare le persone su quanto possa essere pericoloso dormire con un bambino piccolo tra le braccia. "Ovviamente ho dato la colpa a me stesso. Come padre dovevo proteggere la mia famiglia, mio figlio e la mia fidanzata, ma ho fallito. Ero estremamente arrabbiato con me stesso", ha spiegato il giovane.
E ancora: "Non sto cercando di dimenticare cosa è successo, non voglio mai dimenticarlo. Sto imparando a conviverci, è qualcosa che devo insegnare a me stesso". "Penso molto a mio figlio e piango dieci volte al giorno", ha detto invece la mamma, spiegando anche di aver problemi a dormire. "I miei amici e la mia famiglia mi dicono che non è colpa mia, ma continuo a pensare che se non avessi dormito così a lungo sarebbe ancora vivo", ha aggiunto.