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Si dice arancina o arancino? Questa domanda rimane ancora senza una risposta precisa ed è sempre in grado di animare accesi dibattiti. La diatriba coinvolge gli abitanti della Sicilia orientale e occidentale e va avanti senza esclusione di colpi.

Nessuna delle due parti vuole cedere e, tra spiegazioni storiche e legate alla forma o al colore della pietanza, è difficile trovare una soluzione che metta tutti d’accordo.

In fondo, non c’è nulla di male nel chiamarla nel modo che si preferisce, no? Gli abitanti delle diverse zone la preparano con condimenti diversi e anche la forma non è la stessa.

Si dice arancina o arancino?

Per cercare di riportare ordine, il comitato storico siciliano dell’associazione delle Due Sicilie è andato a ripescare in alcuni dizionari molto datati, pubblicando un intervento (a firma di Davide Cristaldi, autore di origini catanesi).

Secondo il Dizionario Siciliano-Italiano di Giuseppe Biundi, del 1857, si chiamarebbe arancinu e viene descritto come “vivanda dolce di riso fatta alla forma della melarancia“. Pare che anche dopo l’Unità d’Italia a Palermo venisse usato il termine arancinu, riportato anche nel “Nuovo Vocabolario Siciliano-Italiano” del 1868.

Non sappiamo se queste informazioni riusciranno a mettere tutti d’accordo: di fatto, è molto difficile riuscire a risalire alle origini di questa pietanza, così come rintracciare un preciso riferimento sulle fonti storiche. Aspettiamo una replica dalla parte occidentale della Sicilia, dopo queste rivelazioni provenienti dalla parte orientale.

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