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Si è suicidato premendo il dito sul grilletto di una pistola Marcello Vassallo, uno dei primi sospettati dell'omicidio Fragalà. Aveva avuto un acceso diverbio con l'avvocato nel suo studio. La sua posizione, però, era stata archiviata e le indagini si erano spostate sulle pista mafiosa.

La polizia aveva arrestato Vassallo nel 2008 per detenzione illegale di armi e munizioni. Il processo scatutito in seguito si è concluso con il patteggiamento di una condanna a due anni e quattro mesi. Poi ci furono una breve detenzione in carcere e il passaggio ai domiciliari. Proprio l'esito di quel giudizio e una diatriba su una ricevuta da 500 euro per la parcella dovuta all'avvocato Fragalà lo portarono a uno scontro verbale con lui. I sospetti sul conto di Vassallo, però si sono pian piano affievoliti.

Scrive PalermoToday: 

Vassallo non avrebbe mai reagito bene alla situazione. Negli ultimi giorni – come riporta il Giornale di Sicilia – al suo avvocato Giuseppe Sciarrotta aveva detto di ritenersi vittima di un’ingiustizia, prima per essere finito sotto inchiesta e poi per non essere risarcito per quanto vissuto. Restano le zone d’ombra sulle armi trovate anni fa in casa sua grazie a una segnalazione confidenziale fatta agli agenti del commissariato.