Il Cratere Voragine sull’Etna è ancora attivo. La notizia arriva dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Osservatorio Etneo, che monitora costantemente le attività. L’accumulo del materiale piroclastico attorno alla bocca ha favorito la crescita del cono di scorie che si è formato intorno alla bocca esplosiva, che adesso occupa gran parte del fondo del cratere stesso.
Le osservazioni effettuate dalle guide vulcanologiche nelle ultime ore indicano che si è intensificata l’attività esplosiva e si è formata una colata lavica intracraterica. La colata, oltrepassata la sella che divide i crateri Voragine e Bocca Nuova, si è riversata all’interno di quest’ultimo cratere, dividendosi poi in due bracci.
La tendenza all’incremento che l’ampiezza media del tremore vulcanico aveva mostrato qualche giorno fa, è andata avanti nei giorni successivi. Dal pomeriggio di lunedì 16 settembre, questo parametro ha di poco superato la soglia tra il livello medio e quello elevato, senza raggiungere significative variazioni veloci, raggiungendo un massimo nelle ore di ieri.
L’ampiezza media del tremore, successivamente, ha mostrato una lieve tendenza al decremento, presentando a tutt’oggi dei valori alti e medio-alti. Per quanto riguarda la localizzazione della sorgente del tremore, dalla serata di ieri non ha interessato più il cratere di Nord-Est, ma è ubicata sotto il cratere Voragine.