Purtroppo in molti ci sottovalutano. E purtroppo spesso noi stessi siciliani soffocchiamo l'immensa cultura e storia, le cui impronte sono ancora visibili sulla nuda terra che calpestiamo tutti i giorni.
E dire che basterebbe accendere la miccia, perchè la nostra Sicilia possa eruttare come l'Etna in tutta la sua bellezza. Basterebbe poco perchè le “forme” di casa nostra lascino turisti e studiosi di tutto il mondo a bocca aperta. Siamo sempre stati un laboratorio in fermento.
E voi, amici sagaci della laSicilia, ne siete una prova.
Ma torniamo a Francesco Salomone.
Quanti di voi lo conoscono?
Eppure fu un abile e glorioso combattente. Certamente era noto anche essere un gran seduttore e buontempone, ma “hey! Possiamo fargliene una colpa”?
Proprio in Sicilia egli costruì la sua fama.
Combattè nel 1503 contro i francesi. Ottenendo una sonora vittoria: la famosa Disfida di Barletta.
Per tutta la vita fu un soldato di ventura.
Combattè a lungo.
Famosa è la sua militanza tra le fila degli Sforza e la presenza sui campi di battaglia di Milano, Novara e Cremona, dove sempre si distinse.
Noi siciliani, a Sutera, cittadina sovrastata dalla gigantesca mole del Monte San Paolino, conserviamo ancora i resti medievali della casa in cui Francesco Salomone, “pardon” – chiedo venia – riformulo la frase, in cui l'Eroe Francesco Salomone, che uccise il superbo Graiano d'Asti, abitò.
Autore | Viola Dante; Immagine | Wikipedia