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       Certamente curiosa, se non quasi unica, la raffigurazione di Maria Vergine che, sotto il titolo di Madonna delle Milizie, si venera ogni anno nella magnifica cittadina di Scicli in provincia di Ragusa. La Madonna infatti, che di Scicli è la patrona principale, viene rappresentata mentre vestita da vera e propria guerriera, monta un bel cavallo bianco reggendo in mano e con atteggiamento quasi minaccioso  una spada sguainata. Sbasfemia si affretterà a liquidarla frettolosamente qualcuno; invece no. Perchè spesso nel nostro meridione ed in Sicilia in particolare, gli aspetti della religiosità popolare e la fede si incrociano; creando un intreccio quasi indissolubile con elementi mitici e leggendari che sono parte integrante della nostra variegata cultura, delle tradizioni e della nostra ultramillenaria storia. E questa storia, nel nostro caso, ci riporta indietro di quasi mille anni ovvero nel 1091 quando nella zona di Donnalucata, proprio nelle vicinanze di Scicli e precisamente in località Milizie (Mulici nel dialetto locale e da qui il titolo), i saraceni guidati dall’emiro Belcane giungendo dal mare stavano per irrompere in quella parte della nostra isola. Il popolo di Scicli ed i soldati normanni che allora governavano la Sicilia ingaggiarono una aspra battaglia; scontro che li avrebbe probabilmente visti soccombere se, alle loro invocazioni, non avesse risposto proprio la Madonna. D’improvvisio infatti una strana ed inusuale nebbia avvolse la zona mettendo in difficoltà i saraceni; e la leggenda ci narra che tra quella nebbia apparve proprio Maria Vergine che su di un cavallo bianco e con la spada in mano, come fosse una guerriera, corse in aiuto del cattolicissimo popolo siciliano determinando la sconfitta dei saraceni e la conseguente liberazione dell’isola.