A portare alta la bandiera della Sicilia ai David di Donatello sarà quest’anno il compositore catanese Santi Pulvirenti, originario di Acireale, e da diversi anni tra i volti più stimati della cinematografia italiana.
Pulvirenti è tra i candidati ai David di Donatello per la colonna sonora della pellicola “L’ultima notte di Amore”, con protagonista Pierfrancesco Favino, scritta e diretta dal regista Andrea Di Stefano e pubblicata da CAM/Sugar.
La sua è una candidatura che nasce da un mix di generi musicali e che si arricchisce del contributo dell’orchestra, oltre che della sua passione per l’analogico, del mondo rock e del cinema italiano.
Il compositore catanese tra le pagine de “La Sicilia” ha raccontato come è nata l’idea di questo film in cui la musica diventa assoluta protagonista: “Ho cominciato a lavorare sulla colonna sonora partendo dalla sceneggiatura come spesso faccio per “scrivermi” il mio personale film nella testa. Comincio ad immaginare i personaggi quando ancora non sono definiti e poi gli do un volto. Con Andrea abbiamo uno scambio molto profondo e le chiacchiere prima e durante la scrittura sono fondamentali per capire come la musica può diventare un attore insieme agli altri”.
La musica di Pulvirenti si ispira alla grande cinematografia italiana e ai suoi illustri compositori. Dal poliziottesco degli anni ’70 a Ennio Morricone, passando al punk rock dei Fugazi.
“La musica è una sceneggiatura parallela a quella ufficiale – ha raccontato Pulvirenti – e nella mia strizzo l’occhio a un mondo cinematografico del passato come a quello del futuro”. Tanti gli influssi anche del suo passato discografico, quando suonava per una rock band: “Dentro c’è anche il mio approccio musicale pre-cinema, quando suonavo con una band, chiudevo gli occhi e cercavo fisicamente la musica degli altri per confrontarmici”.
Il film si svolge nell’arco di una notte. “Tutta la sequenza iniziale del film – ha spiegato il compositore – è stata girata in elicottero mentre Andrea (Di Stefano, il regista) ascoltava la musica e indicava al pilota dove andare, a seconda di quello che gli suggeriva la musica, per girare a tempo. È stato un connubio meraviglioso che ci ha permesso di giocare con tanti elementi, come nel caso dei respiri ansimati o dei fischi. Il mood del film è entrato nella musica”.
Nella creazione della sua colonna sonora il compositore è stato ispirato dagli artisti del mondo pop-rock incontrati in questi anni, ma anche dal suo grande amore per il cinema e i grandi compositori italiani. “La mia è una dichiarazione d’amore verso un periodo storico italiano meraviglioso, senza nulla togliere al periodo di grande creatività che stiamo vivendo oggi. Volevo giocare anche con suoni non convenzionali per un film noir. L’idea era di fare una colonna sonora che avesse la sua presenza scenica, a volte è anche necessariamente molto forte”.
Santi Pulvirenti nasce ad Acireale nel 1973 da Nino e Mariolina De Tommaso. Fin da bambino segue la sua passione per la musica e inizia gli studi di armonia e jazz. Dopo aver conseguito la maturità scientifica si laurea in Fisica della Materia all’Università degli Studi di Catania, non perdendo mai il suo amore sconfinato per la musica a cui dedica le sue giornate.
Negli anni ha cominciato a collaborare con diversi artisti della scena musicale italiana. Nel 1997 l’incontro con Carmen Consoli è stato decisivo: “Per me lei è un’amica, è famiglia. Con Carmen ho collaborato a diversi tour sia in Italia che all’estero”.
Santi Pulvirenti ha suonato con altri artisti come Patti Smith “una persona dolcissima, un essere umano incredibile”, Angelique Kidjou, Max Gazzè, Tiromancino, Franco Battiato, Rocco Papaleo, Paola Turci, Marina Rei e tanti altri.
Con il tempo è nato in lui il desiderio di dedicarsi alle colonne sonore, iniziando con alcuni documentari per la RAI come “L’isola delle colf”, “L’odore della terra”, “Italy: Love it or Leave it”, “La guerra dei vulcani”, “L’isola”, “What is left?”, “Donna ti uccido perché…” e “Limbo”. Nel 2013 si dedica alla colonna sonora del film “La mafia uccide solo d’estate” e poi ancora con “La gente che sta bene”, “Io rom romantica”, “La scuola più bella del mondo” (2014), “Un paese quasi perfetto”, “In guerra per amore”, “Orecchie (2016)”, “Io c’è” (2018), “E noi come stronzi rimanemmo a guardare” (2021), “Tutti a bordo”, “La ricetta italiana” ed “Era ora” (2022).
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