Cresce sempre di più l’interesse dei siciliani per il vino. Si attesta all’87% la quota di abitanti dell’Isola che nell’ultimo anno ha consumato vino, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre-Covid (2019).
La Sicilia è primo vigneto d’Italia per superficie e i suoi abitanti stanno sempre di più tessendo un rapporto privilegiato con l’ambito dell’enologia. Ancor più che nel resto d’Italia, qui c’è un consapevole e responsabile, con due user su tre che non supera in media i 4 bicchieri a settimana.
Questo è ciò che emerge dall’ultima indagine “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, presentata alla conferenza stampa della 54ª edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. All’evento hanno preso parte Toni Scilla, assessore dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca Mediterraneo della Regione Siciliana, e Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere.
«L’offerta enologica della Sicilia è sicuramente tra quelle più attrattive per gli operatori di Vinitaly – ha commentato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani -. Sono 185 le aziende siciliane, in un padiglione dedicato, presenti al 54° Salone internazionale dei vini e distillati. Una sinergia di lunga data, quella con la Regione Sicilia, che trova la propria sintesi promozionale in Vinitaly».
L’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor restituisce dati interessanti per comprendere il rapporto dei siciliani per il vino. Per una regione che concentra una media di consumo pro-capite di circa 4 bicchieri a settimana e una minor incidenza rispetto al dato nazionale di chi beve tutti i giorni (22%), vi è la convinzione che il consumo moderato non comporti rischi per la salute (75% delle risposte), soprattutto se “associato a uno stile di vita sano” (79%, con solo il 5% del campione che non si trova d’accordo con l’affermazione).
In Sicilia il vino rosso, con il Nero D’Avola, rimane il re dei consumi sia in casa – dove cresce dal 52% al 59% – che fuori casa. Incrementa ancora di più il vino bianco, che passa dal 18% al 33% della frequenza.
Sale anche l’indice di gradimento per i vini biologici/sostenibili, che conquistano il primo posto tra i prodotti indicati a maggior potenziale di crescita nei prossimi anni con il 26% delle preferenze ai danni dei vitigni autoctoni – che in 3 anni passano dal 25% al 19% – e dai vini regionali (Sicilia, Toscana e Piemonte in testa), stabili al 14%.