di Nando Cimino
Kundisa in lingua albanese altro non è che il nome di Contessa Entellina piccolo centro siciliano in provincia di Palermo che, insieme a Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela, ospita le tre principali comunità arbereshe che si sono insediate nella nostra regione intorno al XV° secolo. Tra gli edifici monumentali di tipo religioso voglio in questo caso segnalarvi proprio la Chiesa Madre di Contessa Entellina intitolata alla SS. Annunziata e a San Nicolò di Mira dove, come è facile immaginare, le liturgie vengono celebrate secondo il rito greco-bizantino.
Anche nel suo sviluppo architettonico il tempio ricalca i modelli di tipo orientale, ed al suo interno è possibile ammirare numerose icone e mosaici oltre a diversi paramenti sacri ortodossi. La chiesa di San Nicolò di Mira, santo che del suggestivo centro agro-pastorale è anche il patrono, è a tre navate con varie cappelle laterali, ed è frutto di un’opera di ricostruzione avvenuta nel 1520 di una preesistente e ben più antica cappella, in parte ancora ben visibile in un’area sotterranea a cui si accede dalla navata di destra. Sul semplice prospetto in pietra spiccano invece le immagini in mosaico della Annunziata, posta a mezzaluna sull’ingresso principale, e quella di San Nicolò a sua volta situata lateralmente e poco più in alto sull’unico campanile. La chiesa è stata oggetto di restauro dopo i danni subiti dal devastante terremoto del 1968 che ne avevano costretto la chiusura al culto.