Vien quasi da chiedersi che senso abbia averla inserita nella Carta Regionale dei Luoghi dell’Identità e della Memoria se poi ci tocca vederla abbandonata ed in condizioni di pressoché totale degrado. La carta, così come è scritto nella stessa
“….è stata creata con lo scopo di individuare, salvaguardare, conservare, fruire in modo sostenibile gli spazi fisici legati ai culti, riti, eventi e personalità che hanno determinato tappe significative nella storia, nella cultura e nella tradizione dell’Isola….” – Ebbene sapete in questo caso di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di Villa Santa Margherita ovvero della villa di campagna di
Luigi Capuana; suggestivo luogo nei pressi di Mineo, in provincia di Catania, dove il grande autore siciliano sin da bambino trascorreva con la famiglia la villeggiatura.
Qui Capuana, ispirandosi alla vita dei villici del posto, immaginò alcune delle sue principali opere tra cui Scurpiddu che proprio in quel posto volle ambientare. Avvolta dai fichidindia e costruita a strapiombo su una possente roccia, la villa emana un fascino veramente particolare, capace di riportarci indietro nel tempo, e quasi a volerci raccontare la vita semplice e difficile se pur vissuta con grande equilibrio e dignità dei contadini dell’ottocento. Sperando che questo sito possa esser presto rivalutato, vi invito intanto a visitarlo; a villa Santa Margherita si giunge direttamente da Mineo attraverso la strada provinciale 200.