“Nuovo Cinema Paradiso” è un film del 1988 del regista palermitano Giuseppe Tornatore, a detta di molti il suo capolavoro. Si aggiudicò il Grand Prix Speciale della Giuria al 42esimo Festival Di Cannes, e l’Oscar come Miglior Film Straniero.
La pellicola narra la storia di Salvatore Di Vita, affermato regista cinematografico che da trent'anni vive a Roma. Una sera, al suo rientro a casa, scopre dalla compagna la notizia della morte di un certo Alfredo, amico conosciuto presso il paese siciliano d’origine da cui Salvatore partì, ormai adolescente. Per tutta la notte, Totò ci farà rivivere i ricordi legati al suo personaggio e alla sua infanzia.
È la fine della Seconda Guerra Mondiale, e in un paesino siciliano, Giancaldo, il cinema è il solo divertimento. Totò, un bambino povero che vive con la sorella e la madre, è in attesa che il padre ritorni dalla Russia. Intanto, svolge il compito di chierichetto per don Adelfio, parroco del paese e gestore della sala cinematografica "Cinema Paradiso". Il Don si investì del compito di censurare tutte le scene di baci, in quanto ritenute troppo sconvenienti, con l’aiuto del proiezionista Alfredo, uomo analfabeta di umili origini. Giunto l'esame di licenza elementare, Totò riesce a stringere con Alfredo un accordo: gli darà i risultati della prova, se in cambio lui gli insegnerà tutti i trucchi del mestiere.
Una sera, il pubblico reclama a gran voce il secondo spettacolo e, poiché la sala è stata chiusa, Alfredo e Totò decidono di accontentarli proiettando il film sul muro di una casa sita nella piazza di paese. Ma un incendio all'interno della cabina di proiezione, costò ad Alfredo la vista e le mura della sala cinematografica. Tempo dopo, grazie all’aiuto di un imprenditore, la sala venne ricostruita con il nome di "Nuovo Cinema Paradiso". Inizia così una nuova epoca per il cinema, che verrà gestito da Totò.
Totò, diventato ormai adolescente, conosce Elena, una studentessa di famiglia ricca. I genitori non videro mai di buon occhio il loro amore e per separarli, decisero di trasferirsi. Nel frattempo Salvatore viene chiamato a Roma dall’esercito, e perde tutti i contatti con Elena; tornato in Sicilia si rivede con Alfredo, che gli consiglia di abbandonare per sempre la sua città natìa. Con quest'ultimo ricordo, la mente del protagonista torna alla realtà: Salvatore decide così di ripartire per la Sicilia; il funerale dell’amico costituirà l'occasione per confrontarsi nuovamente con il suo passato.
Il film si chiude con il ritorno a Roma di Salvatore e con la proiezione di una misteriosa pellicola lasciatagli in omaggio da Alfredo, che contiene un montaggio dei baci censurati da don Adelfio.
La versione del 1988 consta di 155 minuti, e contiene anche le scene che riguardano l’incontro di Salvatore con la figlia di Elena, nonché l’addio di passione tra lui ed Elena, tenutosi in Sicilia, in occasione del funerale di Alfredo. Scene che sono state tagliate per realizzare la versione internazionale, di 123 minuti, proiettata nel 1989, e che sono presenti nel DVD uscito nel 2009, che include anche i ‘director’s cut’.
Le esterne di “Nuovo Cinema Paradiso” sono state girate in diverse località della Sicilia, tra cui Cefalù, Castelbuono, Termini Imerese, i ruderi di Poggioreale e, naturalmente, Bagheria, città natale del regista.
Una curiosità: Tornatore ammise, nel 2010, che la prima proiezione di “Nuovo Cinema Paradiso” fu un disastro. Gli incassi furono bassissimi, tranne a Messina, dove il film rimase in cartellone per diverso tempo. Stesso discorso accadde al film dell’81 “Ricomincio da tre” del regista, sceneggiatore e attore napoletano Massimo Troisi.
La pellicola di Tornatore si aggiudicò, nello stesso anno dell’Oscar e del Gran Premio della Giuria del Festival di Cannes, anche diverse nomination al Nastro d’Argento e al David di Donatello (di cui Ennio Morricone si aggiudicò la statuetta per la Miglior Colonna Sonora), il Golden Globe e diversi BAFTA, i premi della British Academy of Film and Television Arts.
Autore | Enrica Bartalotta