Il nodo che la Sicilia ha bisogno di sciogliere resta quello del lavoro: l’occupazione nell’isola sta aumentando, ma soltanto in percentuali minime, che rendono ancora e sempre più evidente la distinzione tra Nord e Sud.
L’occupazione dopo la pandemia
L’aumento dell’occupazione in Sicilia è una realtà, anche se passa tutta sotto il segno della pandemia. Il ritorno a un’economia attiva dopo i lockdown e la fase più acuta dell’emergenza sanitaria si è trasformato in un aumento percentuale degli occupati nell’isola: dal 40,5% al 41,1%. Tuttavia, si tratta di una percentuale da mettere in stretta relazione a quella di disoccupati, che all’uscita dalla pandemia si trova assestata al 18,7%. In sintesi, dunque, tutte le percentuali sono al rialzo, da quelle della popolazione attiva a quelle della popolazione inoccupata, delineando un quadro non esattamente roseo.
La situazione è resa più complessa dal precariato, che interessa il 20% degli occupati siciliani: all’interno di questa percentuale, quasi il 25% è costituito da precari con contratti a termine da oltre cinque anni. Inoltre, all’interno di questo contesto, si nota un aumento della quota di lavoratori assorbita dal settore delle costruzioni e dell’edilizia, probabilmente in risposta al super bonus 110% che ha caratterizzato tutto questo periodo. Eppure, tra le tante spinte che interessano il momento storico attuale, se ne può cogliere una che è certamente destinata a durare anche oltre la ristretta finestra temporale oggetto di analisi: la tendenza alla digitalizzazione, infatti, sembra destinata a permanere e sta uscendo oltremodo rafforzata dal contesto delineato dalla pandemia.
Il lavoro digitale è il lavoro di domani
In un mondo che si è orientato fortemente sulla strada della digitalizzazione, con la complicità involontaria di un’emergenza sanitaria globale, è normale che ogni attività si sia convertita al digitale: questo vale per l’ovvio esempio dello smart working, che ha permesso di garantire la tenuta del sistema economico.
Tuttavia, la sfida della digitalizzazione non corrisponde unicamente a una trasposizione digitale e smart delle principali attività lavorative: si sono andate pian piano delineando nuove figure professionali, alcune delle quali possono fare la differenza in un contesto occupazionale incerto come quello siciliano.
Tra queste figure, si distinguono:
- L’esperto SEO e SEM: l’attenzione alla presenza digitale passa, infatti, per la possibilità di essere rintracciati, in maniera naturale o dietro pagamento, sui principali motori di ricerca. Gli esperti SEO e SEM mettono a punto strategie tutte digitali per migliorare il posizionamento dei portali aziendali su Google e gli altri motori di ricerca, garantendo dunque visualizzazioni e una più proficua conversione degli utenti in clienti;
- Il Social Media Manager, figura nata per gestire tutto ciò che riguarda i social network e la presenza digitale di un’azienda in questo specifico ambito. Le interazioni e il coinvolgimento degli utenti sono i principali campi di azione del social media manager, che in questo senso si ritrova a condividere il terreno con un’altra figura che vive del potenziale dei social network: l’influencer; In tale ambito si riscontrano sempre più assunzioni da parta di aziende che fanno dei social media uno dei più importanti canali di acquisizione, specialmente i nuovi casino online, un chiaro esempio di come anche tutta la filiera dell’intrattenimento si sia spostata in rete, pur mantenendosi fedele alle regole di ADM sul gioco responsabile, sulla sicurezza delle transazioni e la tutela di ogni utente.
- Esperto di Cyber security: la sicurezza diventa essenziale in un contesto in cui il flusso di dati che attraversano la rete sono sempre più numerosi e fondamentali, da quelli sensibili fino ai numeri delle carte di credito. È dunque necessario che le aziende tutelino se stesse e i propri utenti registrati, grazie a figure professionali esperte e competenti nell’ambito della sicurezza informatica.
La situazione occupazionale in Sicilia non è ancora delle migliori, ma qualcosa si sta muovendo. La risposta alla pandemia si muove in due direzioni: da un lato, la ripresa dell’economia sta portando a un aumento della popolazione attiva e occupata; dall’altro, l’accelerazione innescata dal lockdown in fatto di digitalizzazione sta portando alla luce nuove figure professionali, che possono arricchire enormemente l’offerta di lavoro, in Sicilia come altrove.