Un appuntamento di cinema e cultura che si tiene ormai da più di tre lustri e che porta, in uno dei borghi marinari più belli d’Italia, registi e intellettuali da ogni parte del mondo.
Il SiciliAmbiente, infatti, da festival di nicchia, precursore delle tematiche ambientali, si è imposto negli anni come punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per il cinema legato alle tematiche green, ai diritti umani, costruendo un solido equilibrio tra lo spazio ai grandi film e la visibilità a quei registi e filmmaker indipendenti, che operano al di fuori dei circuiti mainstream, offrendo al pubblico la possibilità di scoprire nuovi talenti, visioni originali, all’insegna del cinema di qualità e delle tematiche più urgenti o attuali, attraverso il filtro della settima arte.
Il SiciliAmbiente, anche quest’anno, avrà a San Vito Lo Capo, due location del borgo marinaro: nella sala principale, allestita al Giardino di Palazzo La Porta, a partire dalle ore 19 si svolgeranno le presentazioni dei libri con gli aperitivi letterari, nella seconda sala nell’area portuale affacciata al mare, le proiezioni avranno inizio tutti i giorni alle 21 seguite dai dibattiti e dagli incontri con i registi, gli autori, attori e i protagonisti del mondo del cinema.
Trentasei film – di cui 5 première mondiali, 4 première italiane, 16 anteprime regionali, 8 documentari, 14 cortometraggi, 9 animazioni, 6 lungometraggi provenienti da 25 Paesi europei ed extraeuropei – compongono il programma di quest’edizione che vanta 12 produzioni italiane, a dimostrazione della vitalità del comparto nazionale, 15 film diretti da donne, e grandi ritorni di distribuzioni o registi legati al Festival. Una selezione ufficiale, quella del 2024, fortemente contemporanea, in contatto con la realtà, com’è la vocazione di questo Festival, sin dalla sua nascita. Una programmazione solida ed eclettica, costituita a partire dalla scelta non facile tra i circa 360 iscritti provenienti da ogni parte del mondo.
Tra la decina di opere prime, come Pink swing di Ala’a Al-Qaisi, L’orgoglio di Alice di Nicolò Canestrelli e i film degli allievi delle prestigiose scuole di cinema del Nord e Sud Italia, La ricomparsa delle lucciole di Cristiano Giamporcarodel Centro Sperimentale di Cinematografia e Vision d’été di Anna Crotti, Anais Landriscina, Lucrezia Giorgi della Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti”, si conferma l’ambizione del SiciliAmbiente Film Festival di contribuire a sostenere l’emergere di nuovi talenti.
I film di questa edizione offrono la possibilità di immergersi nel cinema più contemporaneo, attraverso uno spettro di approcci e generi, tra mondi immaginifici, ritratti intimi, elegie visive, spaccati di realtà e indagini approfondite. A tenere insieme tutto questo, l’attitudine del Festival a raccontare la realtà al di là dei generi, a condurre in luoghi lontani da proteggere, a dare testimonianza delle lotte per l’autodeterminazione di tante comunità spesso ignorate dalla narrazione mainstream, sviluppando i temi da sempre cari al Festival: ambiente, sostenibilità, integrazione, LGBTIQ+, diritti umani, fake news e censura, in una condizione di urgenza e necessità narrativa.
Un’urgenza narrativa che è stato anche il “manifesto” di quest’anno. In questo momento storico c’è bisogno di racconto della realtà, di non smettere o stancarsi di guardare cosa succede nel mondo, senza affrancarsi, senza stancarsi di farlo. Il documentario è uno dei mezzi più interessanti, non è finzione o ricostruzione, è racconto della realtà e “mai come ora ce n’è bisogno”. Non a caso questo è diventato il claim di questa edizione del SiciliAmbiente. Ci sono tante crisi in questo momento, nessuna più importante di altre, le violazioni dei diritti umani e gli sfregi all’ambiente sono gravi sempre, non hanno bandiere o priorità. Il SiciliAmbiente fa sua l’urgenza narrativa rispetto alla crisi che il mondo sta vivendo in un momento particolarmente difficile e in cui sembra che, in molti casi, ci siano persino degli arretramenti sulle sfide per il clima, sulla negazione dei diritti umani, sulla censura e anche sul nucleare, pericolosamente attuale. Ogni film di quest’edizione è portatore di un messaggio imprescindibile, urgente, e contribuisce ad arricchire la narrazione dell’edizione di quest’anno sui rischi della globalizzazione capitalista e dello sviluppo sfrenato contro qualsiasi dimensione etica e a sfregio della salute pubblica.
Quest’anno ci sarà un gradito ritorno al festival in occasione di una personale fuori concorso dedicata a Nico Bonomolo, artista siciliano, esponente luminosissimo del cinema d’animazione d’autore italiano. Con i suoi cortometraggi ha solcato i principali festival internazionali, ottenendo numerosi riconoscimenti, tra cui il David di Donatello, il Bruce Corwin Award al Festival di Santa Barbara, il Gryphon Award al Giffoni Experience. Con Confino e Maestrale, si è qualificato per ottenere una nomination ai premi Oscar. Già presente al Festival nelle passate edizioni, Bonomolo torna per uno spazio che il Festival ha voluto dedicare interamente a lui. Prevista anche una masterclass condotta da Bonomolo a numero limitato, per partecipare e conoscere le modalità di iscrizione, basta consultare il sito del SiciliAmbiente.