Noi siciliani siamo una moltitudine. E, anche se sparsi in lungo e largo per il mondo, riusciamo sempre a ritrovarci.
Perchè?
Perchè come una bussola puntiamo verso casa: la nostra splendida isola.
Siamo siciliani. Punto.
Non ci sarebbe altro da dire.
Tuttavia, prendendo in prestito il modello del “sei siciliano se”, ho provato a mettere insieme il profilo di un siciliano doc.
Iniziamo.
Direi che come prima cosa sei siciliano se appena nato la prima parola che dici è “minchia!”.
Inoltre sei siciliano:
– se la mamma è la mamma, guai a chi la tocca e ogni domenica si mangia da Lei;
– se il colesterolo e il diabete ti chiedono un autografo tutte le volte che entri in una pasticceria;
– se il primo pelo ti è spuntato mentre eri in attesa dell’autobus;
– se non hai lavoro, casa e chiesa, ma “futtitini. Non ci pensare che domani è un altro giorno!”
– se sai che per riuscire nella vita ti servirebbero infrastrutture migliori ed allora pensi che dovresti andare via: “Cu nesci arrinesci”. Ma poi divano e sedia ti rendono saggio ed allora stai fermo che di sicuro “Cu `un fa nenti `un sbaglia nenti”.
– se è sempre il momento giusto per mangiare e cantare;
– se il “ci si vede VERSO le sei” di un appuntamento si trasforma in un incontro fortuito (ritardatari cronici!);
– se andare alle poste o in banca o peggio in un ufficio statale vuol dire perdere un’intera giornata;
– se “si sale” e “si scende” sostituiscono il verbo andare;
– se passato lo stretto il cuore si stringe di tristezza come se fossi un esule in terra straniera con un solo pensiero fisso: io ca un ci vogghiu moriri!;
(…continua tu!)
Autore | Viola Dante