Non solo cibo: il significato del pane.
- La storia del pane è molto antica e strettamente radicata in Sicilia.
- Dalle spighe è nato un alimento tanto semplice quanto elevato.
- Scopriamo insieme tutte le curiosità e i suoi significati simbolici.
Il pane accompagna la storia dell’uomo fin dal Neolitico. È davvero interessante notare come un solo e semplice alimento sia in grado di racchiudere realtà, simboli, modi di vita e di pensiero differenti. Unisce idealmente popoli diversi: ognuno di essi lo prepara a suo modo, ma per tutti ha un valore molto altro. Per avere una conferma di quanto abbiamo appena detto, pensate che i canadesi benedicono il pane prima di infornarlo, che i russi lo utilizzano per fare gli auguri (chi mangia il pane ricevuto da qualcuno non deve mai tradirlo), che i polacchi donano bambole di pane durante i matrimoni. In Sicilia è molto radicata la tradizione dei pani votivi, che si preparano in occasione di tante ricorrenze, come la Festa di San Giuseppe e la Pasqua. I contadini, soprattutto in epoche passate, erano soliti recitare preghiere e impartire benedizioni al campo di grano per favorire l’ abbondanza di raccolto durante la mietitura. E questo è solo l’inizio.
Perché non bisogna mai buttare né capovolgere il pane
Da sempre il pane ha meritato grandi attenzioni in quanto alimento e simbolo. Per questo il significato del pane è così interessante. Ci è stato insegnato che non si butta mai e che quindi si riutilizza anche quando non è più fresco. Buttarlo ha la stessa valenza di un gesto sacrilego. Spesso, in passato, ha rappresentato l’unica fonte certa di sostentamento. Per questo motivo, esiste ancora l’abitudine di baciarlo se, per un qualche motivo, si è proprio costretti a buttarlo. Da un punto di vista religioso, ha una forte valenza, in quanto simbolo del Corpo di Cristo. In generale, è simbolo della fatica ed è per questo che viene da sempre rispettato. Non va mai messo al rovescio sul tavolo: il pane al contrario porta male. La tavola è, per antonomasia, il luogo in cui ci si riunisce, quindi nulla va messo al contrario. Ma non finisce qui: ci sono delle leggende che vogliamo raccontarvi.
Leggende del pane
Una leggenda cristiana narra che il pane fatto o mangiato il giorno di Natale non diventi mai raffermo e che i suoi avanzi siano utili per curare i malanni della fredda stagione. Sull’impasto del pane si fa, tradizionalmente, una croce: un modo per invocare una benedizione sul proprio cibo, ma non solo. Il taglio, infatti, permette uno sviluppo maggiore della massa e una cottura migliore. Le incisioni sono un’usanza molto antica nella preparazione del pane. I greci, ad esempio, vi facevano incisioni diverse, invocando Demetra. Proprio loro perfezionarono il pane. La tradizione di incidere in modo personalizzato con dei ferri era in uso anche in epoca romana: così si poteva risalire al fornaio artigiano attraverso il simbolo riportato sul pane. Dopo la caduta dell’Impero Romano, i riti pagani vennero inglobati e trasformati in quelli cristiani. Ecco come continuò, dunque la storia del significato del pane.
La cottura del pane e i simboli di buon auspicio
Molti cristiani come rito di buon auspicio per una buona lievitazione e cottura, ma anche come benedizione, incidevano sul pane la croce con una lama ben affilata, prima di cuocerlo. Un rito che ancora oggi è rimasto, anche per impasti diversi da quello del pane. La croce sul pane è un buon augurio anche per chi riceve il pane. Secondo la legge ebraica, il pane non doveva essere mai tagliato, ma spezzato. Il taglio, infatti, era ritenuto troppo “violento” per un alimento dal così forte significato. Così il pane è diventato sempre più un alimento di cui avere cura. Quelle antiche tradizioni si sono trasformate oggi in segni di rispetto che ancora esistono. In Sicilia c’è una fortissima tradizione in fatto di pane. I pani votivi sono un dono del cuore e di fede, un segno fortissimo di devozione. Non stupisce che si continui a considerare il pane così importante: ha nutrito e nutre il corpo e l’anima degli uomini e continuerà a farlo.