La Sicilia è una terra ricca di storia e cultura, in grado di richiamare alla memoria infinite immagini mentali. Le sue icone sono davvero tante, a cominciare da quelle gastronomiche, per arrivare a quelle storiche e culturali. Per orientarvi meglio in questo interessantissimo universo, abbiamo deciso di svelarvi tutti i segreti dei simboli della Regione Siciliana. Stiamo parlando, dunque, dei suoi simboli riconosciuti ufficialmente, cioè la bandiera, lo stemma e il gonfalone. Sapete quali sono le differenze tra i tre? Se non avete una risposta affermativa, allora mettetevi comodi e leggete, perché c’è davvero molto da conoscere.
Cominciamo dalla Bandiera della Sicilia. Venne adottata ufficialmente con la legge regionale n. 1 del 4 gennaio 2000. Precedentemente i simboli ufficiali della Sicilia erano stemma e gonfalone, adottati nel 1990. Le origini storiche della bandiera ci portano indietro al XIII secolo. Il vessillo venne utilizzato nella rivolta antifrancese del Vespro Siciliano. La bandiera è un drappo bicolore (giallo e rosso) con al centro il vecchio simbolo triscelico della Trinacria. Esprime in diagonale il giallo della bandiera civica di Palermo e il rosso della bandiera civica di Corleone, che fu il primo comune siciliano a seguire l’esempio di Palermo nella rivolta contro gli Angioini. Al centro riproduce lo stemma della Regione siciliana composto dall’unione di due diversi simboli, la Triscele e il Gorgoneion.
La Triscele, conosciuta comunemente anche come Trinacria o Triquetrasi, ha la forma di essere mitologico con tre gambe. Le sue origini risalgono alla notte dei tempi e sono avvolte nel mistero. Secondo i ricercatori storici si tratta di un simbolo di origine indo-aria che raffigurava il dio del sole nella sua triplice forma di primavera, estate e inverno e trova corrispondenti rappresentazioni in altre antiche civiltà nordeuropee, mesopotamiche e centro-americane. Il ritrovamento di una Triscele nell’Agrigentino, a Palma di Montechiaro, accredita l’ipotesi dell’origine minoica dei primi esempi di civilizzazione sull’Isola. Comunque è storicamente accertato che l’essere con tre gambe apparve in un periodo antecedente alla colonizzazione greca dell’isola, ma furono i Greci i primi a chiamarla Trinakìa (mutato nel tempo in Trinacria), dalla parola greca: trinacrios, che significa treis (tre) e àkra (promontori), da cui anche il latino trìquetra (a tre vertici).
Le tre gambe rappresentano, infatti, i tre promontori, punti estremi dell’isola: capo Peloro, o punta del Faro a Messina, capo Passero a Siracusa, capo Lilibeo, o capo Boeo, a Marsala. La Triscele, in seguito, fu adottata dai greci come simbolo della Trinacria. Il Gorgoneion al centro della Triscele è la testa della Gorgone, chiamata anche Medusa. I capelli sono serpenti intrecciati con spighe di grano. Dalla testa si irradiano le tre gambe piegate all’altezza del ginocchio. La legge stabilisce che la bandiera siciliana sia esposta all’esterno di Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, di Palazzo Orleans, che ospita la presidenza della Regione, e in tutti i consigli provinciali e comunali, nelle sedi degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, nelle strutture in cui sono costituiti seggi elettorali in occasione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento siciliano.
Lo stemma della Regione Siciliana è costituito da uno scudo alla francese raffigurante al centro la Triscele color carnato, con il Gorgoneion e le spighe, in campo trinciato color rosso aranciato e giallo.
Il gonfalone della Regione Siciliana è costituito da uno scudo collocato su fondo azzurro, a sua volta campeggiante su uno scudo inquartato (in alto, a sinistra, giallo; a destra, rosso aranciato, con l’iscrizione colore bianco «Regione Siciliana»; in basso, a sinistra, rosso aranciato; a destra, giallo), bordato da un filetto colore oro. Il criterio che ha presieduto al disegno del gonfalone è stato quello di raffigurare gli emblemi delle famiglie che hanno fatto della Sicilia un Regno. In alto a sinistra, infatti, c’è quello della famiglia normanna degli Altavilla. L’aquila nera presente nel secondo quarto, in alto a destra, è l’emblema degli Hohenstaufen, duchi di Svevia, e successivamente imperatori del Sacro Romano Impero. Federico II, figlio di Enrico VI e dell’ultima normanna, Costanza d’Altavilla, regnò da Palermo sul Sacro Romano Impero. Nel terzo quarto sinistro, in basso, la Triscele (in colore carnato su campo argenteo). Nell’ultimo quarto è presente il simbolo della casa aragonese, i cui colori rosso ed oro richiamano l’origine spagnola e le due aquile nere il suo legame con gli Svevi. Ecco che adesso sappiamo tutto sui simboli della Regione Siciliana.