Dal carretto alle teste di moro: i simboli che rappresentano la Sicilia.
- La Sicilia è famosa in tutto il mondo per la sua bellezza, per il suo patrimonio artistico e per le specialità della cucina.
- Ci sono, in particolare, alcuni simboli che fanno subito pensare alla nostra terra.
- Scopriamo insieme quali sono e perché hanno reso famosa l’Isola.
Con il suo patrimonio, la Sicilia ha sempre conquistato e continua a conquistare i viaggiatori di tutto il mondo. Quando la si visita, rimane impressa nella mente e nel cuore e in tanti scelgono di tornare più di una volta. Chi vi è nato, conosce bene le sue peculiarità, ma per chi non è siciliano, questa isola è rappresentata da alcuni simboli in particolare. Ci siamo chiesti, dunque, quali fossero i simboli della Sicilia più famosi. Basta vederli per pensare subito a una splendida terra che ha tanto da raccontare. Non si tratta di simboli che hanno soltanto un valore “turistico”. In realtà, dietro di essi si celano storia e tradizione.
Simboli della Sicilia
- Triscele. Iniziamo da quello più famoso, che si trova anche nella bandiera. La triscele. Si tratta di un antico simbolo celtico formato da 3 spirali unite in un punto centrale, più generalmente tre spirali intrecciate o per estensione qualsiasi altro simbolo con tre protuberanze e una triplice simmetria rotazionale. Solo successivamente venne introdotta la raffigurazione di un essere con tre gambe (dal greco antico: τρισκελής, triskelḗs). La storia dell’antica Triscele è articolata e complessa e per alcuni versi ancora avvolta nel mistero poiché si ricollega alla mitologia. Secondo gli studiosi si tratta di un simbolo indoario.
- Il carretto siciliano. Adibito al trasporto merci, in uso in tutto il territorio siciliano dal XIX secolo fino alla seconda metà del XX secolo, divenne poi obsoleto a causa della crescente motorizzazione del lavoro nelle campagne. Costruito con diverse qualità di legno, spesso fregiato da intagli bucolici e sgargianti decorazioni pittoriche, al giorno d’oggi è divenuto oggetto d’arte artigianale, nonché uno dei simboli dell’iconografia folcloristica siciliana.
- Cannolo e Cassata. Due dolci con la ricotta, scenografici e deliziosi.
- Pigne di Ceramica e Teste di Moro. Le prime hanno un profondo significato simbolico, che potete scoprire qui. Le Teste di Moro sono legate a una scenografica leggenda: leggetela qui.
- Pupi Siciliani: non sono semplici marionette, sono vere opere d’arte. L’opera dei Pupi è una splendida tradizione da salvaguardare.
- Scacciapensieri. Noto come marranzànu, mariòlu o ngannalarrùni ed è spesso utilizzato nella musica siciliana per accompagnare canzoni (la canzuni siciliana) e tarantelle. Ancora esistono alcuni costruttori di marranzano tra I quali Carmelo Buscema di origine ragusana che ha avuto l’opportunità di incontrare Giuseppe Alaimo il fabbro costruttore più anziano scomparso pochi anni fa.
- Coppola. Non ha bisogno di presentazioni. È un berretto con una piccola visiera e una cupola tendenzialmente piatta o a spicchi. Disponibile in diversi modelli e in una vasta varietà di tessuti, è un copricapo comune a più culture e paesi, ma in Italia il suo uso è particolarmente caro al costume siciliano.
- Maioliche. Colorate e curate nei dettagli, le maioliche siciliane sono opere d’arte. Sono talmente apprezzate, da essere diventate, con i loro motivi, decorazioni per ogni tipo di accessorio, abbigliamento e oggetto.
- Fichi d’India. Il più classico dei paesaggi siciliani include una pala di fico d’India. Questa pianta e i suoi deliziosi frutti fanno subito venire in mente l’isola.
- Fiori di Zagara o di gelsomino. Abbiamo deciso di associare questi due fiori, anzitutto perché il loro profumo è stupendo e in secondo luogo perché basta sentirne l’odore per immaginarsi subito un bellissimo paesaggio di Sicilia.