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Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha acceso la lampada votiva che arde sulla tomba di San Francesco ad Assisi. Lo ha fatto in occasione della celebrazione per il patrono d’Italia. La lampada è alimentata dall’olio che quest’anno è stato offerto dalla Sicilia. Sono circa cinquemila i pellegrini giunti in Umbria da ogni parte d’Italia, molti anche dall’estero, per la ricorrenza.

“Sono onorato di essere stato chiamato quest’anno, nella solenne ricorrenza del Santo Patrono d’Italia, ad alimentare, con l’olio Santo, la Lampada votiva che arde sulla tomba di San Francesco, a segno dell’unità morale e spirituale dell’Italia e orgoglioso di poter rappresentare, in questa occasione, tutti i colleghi sindaci italiani. – ha affermato Lagalla – Una circostanza che cade in concomitanza con l’anno Rosaliano, durante il quale Palermo festeggia il quarto centenario del ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia, la nostra Patrona e simbolo di rinascita e speranza per i palermitani”.

“Un percorso, quello di Rosalia, che ricorda simbolicamente quello di San Francesco, – ha aggiunto – anima pura e generosa guida per il nostro amato Biagio Conte, scomparso prematuramente lo scorso anno, che dedicò la sua vita ai poveri e agli indigenti, fondando nel 1993 la Missione Speranza e Carità. Ritenuto da tutti il San Francesco dei palermitani, per la sua capacità di donare amore e speranza oltre ogni difficoltà, oggi ci accompagna idealmente, insieme a Santa Rosalia, sulla tomba di San Francesco per dedicare una preghiera a siciliani, ai più poveri e agli indifesi”.

Schifani: “Il messaggio di San Francesco illumina anche il cammino della Sicilia”

“Il messaggio di povertà, di pace e di amore per il prossimo e per il creato”, che appartiene a San Francesco, “è un faro che illumina anche il cammino della Sicilia, una terra anch’essa profondamente spirituale, dove da sempre si incontrano culture, religioni e popoli diversi”. Così il governatore siciliano, Renato Schifani, nel suo messaggio istituzionale.

“Il momento che stiamo vivendo è difficile – ha aggiunto – L’attualità ci affligge con la crudeltà di vicende belliche nelle quali innocenti vengono sterminati ogni giorno, con conflitti che rischiano di deflagrare in una spirale irrefrenabile. Oggi deve essere un giorno di preghiera forte e consapevole, perché il mondo possa fermarsi a riflettere, perché si evitino escalation che colpiscono noi, ma anche le generazioni future. Il nostro Paese si sta comunque impegnando, all’interno dell’alleanza atlantica, perché si torni alla ragione. Ma lo scenario internazionale si complica sempre di più, con l’allargamento dei conflitti in atto. Un quadro che diventa sempre più preoccupante. Preghiamo, allora, per gli ultimi, per una democrazia sana e per la pace. Quella pace che san Francesco ha sempre invocato nella sua missione quotidiana”.