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È stata pubblicata la nuova classifica delle città più care d’Italia dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha analizzato i dati sull’inflazione dell’Istat relativi al mese di ottobre del 2024. Le regioni rappresentate nelle prime dieci posizioni della graduatoria sono sette: il Trentino Alto Adige, il Lazio, il Veneto, l’Emilia Romagna, la Sicilia e le Marche.

Nel mese di novembre del 2024, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, registra una variazione su base mensile nulla e aumenta dell’1,4% su base annua, dal +0,9% del mese precedente.

“La risalita del tasso d’inflazione risente in primo luogo dell’accelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +3,9% a +7,5%) e dell’attenuarsi della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati (da -10,2% a -6,6%). Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei Beni alimentari, sia lavorati (da +1,7% a +2,4%) sia non lavorati (da +3,4% a +4,1%), dei Beni durevoli (da -1,4% a -0,8%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,0% a +3,5%), dei Beni non durevoli (da +0,9% a +1,3%) e, in misura minore, di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,3% a +2,5%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +1,0% a +1,2%)”, spiega l’Istat.

L’Istituto ha reso noti i dati territoriali dell’inflazione di ottobre, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica di tutte le città più care d’Italia (in termini di aumento del costo della vita). In testa c’è Bolzano, dove l’inflazione tendenziale è pari a +2, è la più alta d’Italia e si traduce anche nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 579 euro per una famiglia media.

Secondo posto per Roma, che pur avendo “solo” la quarta inflazione più elevata del Paese, +1,5%, ha il secondo maggiore incremento di spesa annuo, pari a 388 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio c’è Trento, con +1,3% ha una spesa supplementare pari a 383 euro annui per una famiglia tipo. Quarto posto per Siracusa, che la seconda maggiore inflazione (+1,7%), e un incremento annuo pari a 364 euro. Seguono Padova (+1,4%, +360 euro), al sesto posto Parma, Ferrara e Rimini (+1,3% e +353 euro), poi Ravenna (+1,2%, +326 euro). Chiude la top ten Macerata: con +1,6% si colloca al terzo posto per inflazione e ha un incremento di spesa pari a 322 euro. Foto: Freepik.