Si potranno presentare ai Comuni dal 2 settembre le domande per ottenere il Sia, il Sostegno all’Inclusione Attiva (alias "social card") previsto per le famiglie in condizioni di estremo disagio economico e sociale in cui siano presenti minori o figli disabili. Ne dà notizia la Cisl Sicilia, ricordando che per l'isola sono stati stanziati 112.236.879 euro dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con il decreto del 26 maggio che ha ampliato le opportunità della misura.
Si tratta di uno strumento di contrasto alla povertà già sperimentato nelle maggiori città italiane. Per la Sicilia, a Palermo e a Catania a cavallo tra il 2014 e il 2015. Ora, il beneficio può contare su stanziamenti maggiori e "soprattutto, su una prospettiva strategica". "È una misura transitoria in vista dell’attuazione del Reddito di inclusione sociale voluto fortemente dalla Cisl insieme alla più ampia Alleanza contro la povertà", dicono Mimmo Milazzo e Rosanna Laplaca, segretari generale e regionale della Cisl Sicilia.
Il decreto, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 18 luglio, "dà il via all’intervento per il quale il sostegno economico è condizionato alla sottoscrizione di un patto per l’inclusione da parte delle famiglie". Perché non è previsto solo un contributo a persona che varia da 80 a 400 euro per famiglia a seconda del numero dei componenti. È infatti richiesta la condivisione di un "progetto personalizzato di inclusione che dovrà riguardare obblighi di formazione, ricerca e accettazione di posizioni lavorative, frequenza scolastica e tutela della salute dei minori".
Per questo, rimarca Milazzo, "alla Regione chiediamo l’istituzione di un coordinamento con Anci e organizzazioni sociali perché sia operativa al più presto una rete efficiente, capace di organizzare nel migliore dei modi servizi di inclusione, anche nel mondo del lavoro".