Tra le sette sorelle dell’arcipelago delle Eolie, Filicudi e Alicudi spiccano per il loro carattere schivo e lontano dal turismo di massa.
Protagoniste del documentario di Vincenzo Saccone, Filicudi e Alicudi, le isole del silenzio, in onda domenica 15 dicembre alle 22.00 su Rai 5, queste isole rappresentano un mondo primitivo e autentico. Le difficoltà di accesso e la scarsità di servizi le hanno preservate come luoghi di straordinaria bellezza naturale e di vita essenziale.
Geologia e simboli naturali
Filicudi, l’isola geologicamente più antica dell’arcipelago, ospita ben sette vulcani spenti. Il suo nome greco, “Phoinicussa”, evoca la palma nana che ancora popola i promontori. Il simbolo per eccellenza di Filicudi è la Canna, un imponente faraglione alto 74 metri, emerso da un’antica eruzione lavica sottomarina. Questo gigante roccioso è ritenuto dai locali un guardiano dell’isola e gli si attribuiscono poteri magici.
Un balzo nel futuro Nonostante la sua antichità, Filicudi ha compiuto un salto epocale nel 1986 con l’arrivo della luce elettrica, grazie a un impianto a gasolio. Tuttavia, l’isola rimane priva di servizi moderni come banche e bancomat. Una sola strada asfaltata collega alcune contrade, mentre una rete di mulattiere invita i visitatori a esplorare a piedi.
Un regno di verticalità
Alicudi, la più piccola e isolata delle Eolie, è nota come l’isola dei gradini. Conosciuta anticamente come “Ericussa” per l’abbondanza di erica, Alicudi è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. L’assenza di strade asfaltate e di veicoli lascia spazio a lunghe scalinate e mulattiere, percorse da muli, un simbolo dell’isola.
Leggende e misteri
L’atmosfera di Alicudi è permeata da leggende che mescolano sogno e realtà. Si narra di pescatori che affrontano trombe marine con le mani, di donne volanti che viaggiano di notte fino a Palermo o alla Tunisia, e persino di capre parlanti, storie che riflettono il fascino mistico di questa terra remota.
Una vita essenziale
Alicudi offre una dimensione di vita semplice e autentica. L’unico negozio di alimentari si trova al porto, mentre il resto dell’isola è privo di strutture commerciali. Gli abitanti misurano la loro quotidianità in gradini e mulattiere, creando un legame unico tra uomo e natura.