Chi è Sonia Alfano, biografia e carriera della figlia di Beppe Alfano, il giornalista ucciso dalla mafia nel 1993. Dove è nata, cosa ha studiato, l’attività in politica. I ruoli di europarlamentare per l’Italia dei Valori e presidente della Commissione speciale antimafia. Cosa fa oggi, la memoria del padre.
Sonia Alfano
Sonia Alfano nasce a Messina il 15 ottobre del 1971, quindi ha 51 anni. Si diploma al liceo Classico, a Barcellona Pozzo di Gotto, quindi prosegue iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo. Interrompe gli studi dopo la morte del padre, il giornalista Beppe Alfano, ucciso dalla mafia.
In seguito alla morte del padre, inizia un’intensa attività antimafia, per fare luce sulla verità in merito ai mandanti del delitto. Nel gennaio del 2003 denuncia alcuni depistaggi nelle indagini e il coinvolgimento dei servizi segreti. Pochi giorni dopo questa denuncia, la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Messina riapre le indagini, tuttora in corso.
Nel 2004 avvia una battaglia in merito alla morte dell’urologo Attilio Manca, inizialmente archiviata come suicidio. Chiede nel 2006 lo scioglimento del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto per infiltrazioni mafiose (richiesta che non ha seguito). In questo stesso anno organizza una petizione per trasferire alcuni magistrati della Procura della Repubblica della cittadina del Messinese.
A causa di alcune intimidazioni, le viene assegnata una tutela della Guardia di Finanza nel mese di marzo, revocata ad agosto. Sonia Alfano mette anche in evidenza alcune carenze organizzative nella gestione delle emergenze da parte dell’ufficio di Protezione Civile della Regione Siciliana. In particolare, si sofferma sulla situazione di 300 precari, che lavorano in quegli uffici. Riesce a consegnare nel giugno del 2007 di persona una lettera all’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Rilascia diverse interviste a testate e trasmissioni nazionali. Parte di quei precari, oggi, è stata regolarizzata.
Sonia Alfano nel 2007 scrive insieme a Salvatore Borsellino al Presidente della Repubblica, per chiedere il trasferimento del ministro della Giustizia Clemente Mastella. Segue i giovani del movimento antimafia “Ammazzateci Tutti“, che hanno avviato una campagna di solidarietà nei confronti di Luigi De Magistris e, dal 2007 al 2009, è coordinatrice regionale del movimento.
In segno di protesta si incatena nel 2007 alla Prefettura di Palermo e decine di familiari di vittime di mafia prendono parte alla protesta. Chiedono al Parlamento Italiano l’equiparazione delle normative previste per i familiari delle vittime della mafia e per i familiari delle vittime del terrorismo.
Collabora in questo stesso anno con il meetup “Amici di Beppe Grillo” di Palermo e altre associazioni, per l’avvio della petizione “Chiediamo i danni a Cosa nostra”, lanciata con Stefania Petyx. Il documento si trasforma in emendamento per la legge finanziaria regionale e le richieste vengono in buona parte recepite dall’articolo 18 della legge finanziaria regionale dello stesso anno e dall’articolo 4 della legge regionale antimafia.
Insieme ad altre 40 persone, nel febbraio del 2008 costituisce l’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, della quale viene eletta presidente all’unanimità.
Attività in politica
Sonia Alfano si candida nel 2008 alla presidenza della Regione Siciliana, con la lista “Amici di Beppe Grillo”, ottenendo quasi 70mila consensi. Nel frattempo continua a incontrare i ragazzi delle scuole di tutta Italia e promuovere la cultura antimafia. Alle elezioni europee del 2009 si candida come indipendente nelle liste dell’Italia dei Valori in tutte le circoscrizioni, ottenendo complessivamente 165 000 preferenze, venendo eletta infine nella circoscrizione Italia nord-occidentale.
Al Parlamento Europeo è membro della commissione LIBE – Libertà civili, giustizia e affari interni – e supplente della commissione CONT – controllo di bilancio. Fa parte delle delegazioni “Assemblea parlamentare Euromediterranea” e “Maghreb”.
Tra il 2010 e il 2011 si reca in visita presso i reparti 41bis dei penitenziari per verificare le condizioni di vita dei detenuti. Incontra nel giro di pochi mesi boss come Bernardo Provenzano, Totò Riina, Benedetto Santapaola, Giuseppe Graviano, Francesco Schiavone, Raffaele Ganci, Salvatore ed Alessandro Lo Piccolo, Salvatore Ritorto, Aldo Gionta, Pietro Rampulla e Antimo Perreca.
Un sondaggio lanciato da VoteWatch premia Sonia Alfano come europarlamentare (su 736) più vicina ai cittadini europei. Nell’ottobre del 2011 ottiene l’approvazione a Strasburgo la relazione sul contrasto al crimine organizzato in Europa, di cui è unica relatrice. Aderisce nel 2017 ad Articolo Uno, ma lascia il movimento dopo pochi mesi.
Incarichi parlamentari di Sonia Alfano:
- Presidente della Commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro
- Membro della: Conferenza dei presidenti di commissione, Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, Commissione per le petizioni, Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l’Unione del Maghreb arabo, Delegazione all’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo.
- Membro sostituto della: Commissione per il controllo dei bilanci, Delegazione per le relazioni con i paesi dell’America centrale, Delegazione all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana.