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01Quante volte ci è capitato di provare a telefonare e di ricevere un avviso che ci avvisa che il nostro credito è scaduto? Potrebbero essere i servizi ‘premium’; qui vi diciamo come guardarvene.

Bollette più alte di quello che ci si aspetterebbe, minuti gratis che sfumano al primo soffio di vento, e avete la certezza di non aver usato il cellulare per più di qualche minuto al giorno; è possibile allora che abbiate detto sì, senza volerlo, ad un servizio ‘premium’, ovvero un’opzione aggiuntiva messa a servizio della vostra compagnia telefonica o da una società affiliata, che propone servizi a pagamento ai propri utenti.

Sì alle news e ai giochi dunque, ma anche all’oroscopo e alle suonerie, nonostante la condanna dell’Antitrust.
Spesso basta navigare su internet e sfiorare un banner, per dare la propria adesione; a volte ancora basta aprire per sbaglio una finestra, per ritrovarsi con una miriade di prestazioni non volute e non richieste, diventate con il tempo preda delle battaglie delle associazioni dei consumatori.

Il primo rimedio potrebbe essere quello del barring sms, ovvero un’azione volta a bloccare i messaggi in entrata provenienti da questa o quella compagnia: le modalità cambiano a seconda del proprio gestore e del tipo di telefonino. Un’altra soluzione, più drastica e definitiva, sta nel provare ad eliminare tutta la pubblicità esistente su internet, così, una volta aperto il browser, non ci saranno più sorprese per il proprio portafoglio.

È la Rete stessa ad offrire guide complete e molto utili su come fare a sbarazzarsi degli ad tra browser ed app. Per violazione della sezione 4.4 del Developer Distribution Agreement, Google ha infatti eliminato dal suo store, tutti i software che promettevano di aiutare gli utenti ad eliminare le pubblicità ed i pop-up pubblicitari dalla rete internet messa a disposizione sul proprio telefonino.

Come fare dunque? È ancora possibile trovare sulla Rete, programmi come AdBlock Plus o AdAway, che non bloccano i banner che si collegano al corretto funzionamento di un prodotto o di un servizio, bensì solo quelli che nulla hanno a che vedere con la fruizione ma solo con la promozione pubblicitaria. Sono software che vengono utilizzati anche per la navigazione da computer e che possono essere scaricati sia su pc, per poi essere trasferiti sulla propria SD o microSD, che direttamente dal cellulare.

Nel caso dei telefonini che montano Android, è bene controllare, in caso di download diretto, la cartella Downloads, da cui sarà possibile poi installare, in pochi click, la app pulisci-browser.
In caso di errore, non c’è problema, perché l’avviso non arriva da Google Play; basterà quindi abilitare la voce “Origini sconosciute” dalle Impostazioni dello smartphone e in seguito, provvedere all’installazione del programma, avendo cura di scaricare le liste di indirizzi che si voglia bloccare, cosicché AdAway (ma anche AdFree) sappia esattamente dove e quando attivarsi.

A differenza di questi ultimi, AdBlock Plus agisce senza permessi di ROOT, ma il procedimento di installazione e utilizzo è lo stesso, con alcune limitazioni per Android 3.x, e su Android 4.1.2, 4.2.1 e superiori. AdBlock Plus non è in grado di bloccare le pubblicità all’interno delle applicazioni presenti sullo smartphone, bensì solo quelle che girano sul browser web.
Non esiste dunque una soluzione definitiva o perfetta ai banner pubblicitari che girano sui nostri telefonini, almeno per il momento; la miglior arma a disposizione dei consumatori, rimane la prevenzione, e il controllo costante della propria bolletta.

 
Autore | Enrica Bartalotta