Spiagge su prenotazione, ombrelloni a 5 metri di distanza, distanziamento anche in acqua, piscine chiuse negli stabilimenti. Queste alcune delle indicazioni del documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio da Sars-CoV-2 nelle attività ricreative di balneazione e in spiaggia, pubblicati oggi sul sito dell’Inail. Sono state stilate in n collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss).
Vediamo insieme in dettaglio di cosa si tratta.
Il layout complessivo della spiaggia dovrà tenere conto di alcuni criteri (ad esempio la determinazione dell’accoglienza massima dello stabilimento balneare in termini di sostenibilità, per mantenere il distanziamento in acqua e sull’arenile).
Per favorire un accesso contingentato la prenotazione, anche per fasce orarie, preferibilmente obbligatoria, può essere uno strumento utile, favorendo anche un’agevole registrazione degli utenti.
Per evitare code o assembramenti alle casse, sarà favorito l’utilizzo di sistemi di pagamento veloci (card contactless) o con carte prepagate o attraverso portali/app web in fase di prenotazione. I percorsi di entrata e uscita dovrebbero, ove possibile, essere differenziati prevedendo chiara segnaletica.
Le postazioni per i bagnanti dovranno essere chiaramente organizzate; l’assegnazione degli ombrelloni e dell’attrezzatura a corredo dovrebbe privilegiare l’assegnazione dello stesso ombrellone ai medesimi occupanti che soggiornano per più giorni. In ogni caso è necessaria l’igienizzazione delle superfici.
La distanza minima tra le file degli ombrelloni è pari a 5 metri; la distanza minima tra gli ombrelloni della stessa fila pari a 4,5 metri; le attrezzature complementari assegnate in dotazione all’ombrellone (lettino, sdraio, sedia, etc…) dovranno essere fornite in quantità limitata al fine di garantire un distanziamento rispetto alle attrezzature dell’ombrellone contiguo di almeno 2 metri; le distanze interpersonali possono essere derogate per i soli membri del medesimo nucleo familiare o co-abitante.
Tra le attrezzature di spiaggia (lettini, sdraie, etc..) ove non allocate nel posto ombrellone, dovrà essere garantita la distanza minima di 2 metri l’una dall’altra. Per le cabine, va vietato l’uso promiscuo ad eccezione dei membri del medesimo nucleo familiare o per soggetti che condividano la medesima unità abitativa o ricettiva, prevedendo un’adeguata igienizzazione fra un utente e il successivo.
Occorrerà inibirne l’accesso e l’utilizzo delle piscine all’interno degli stabilimenti. Per servizi igienici e docce va rispettato il distanziamento sociale di almeno 2 metri, a meno che non siano previste barriere separatorie fra le postazioni. Va vietata la pratica di attività ludico-sportive che possono dar luogo ad assembramenti e giochi di gruppo.
Deve essere garantita vigilanza sulle norme di distanziamento sociale dei bambini in tutte le circostanze. Le attività svolte in mare aperto non presentano a priori rischi significativi, fermo restando il mantenimento del distanziamento sociale, nonché la sanificazione delle attrezzature di uso promiscuo. Gli utenti indossano la mascherina al momento dell’arrivo, fino al raggiungimento della postazione assegnata e analogamente all’uscita dallo stabilimento. Vanno installati dispenser per l’igiene delle mani a disposizione dei bagnanti in luoghi facilmente accessibili nelle diverse aree dello stabilimento.
Va preliminarmente mappato e tracciato il perimetro di ogni allestimento (ombrellone/sdraio/sedia), ad esempio con posizionamento di nastri, per permettere agli utenti un corretto posizionamento delle attrezzature proprie nel rispetto del distanziamento ed al fine di evitare l’aggregazione. Tale previsione permetterà di individuare il massimo di capienza della spiaggia anche definendo turnazioni orarie e di prenotare gli spazi codificati, anche attraverso utilizzo di app/piattaforme on line.
Per favorire la prenotazione stessa potrà altresì essere valutata la possibilità di prenotare contestualmente anche il parcheggio. Tale modalità favorirà anche il contact tracing nell’eventualità di un caso di contagio. Devono essere assicurate opportune misure di pulizia della spiaggia e di igienizzazione delle attrezzature comuni, come ad esempio i servizi igienici, se presenti.
È opportuno, ove possibile, affidare la gestione di tali spiagge ad enti/soggetti che possono utilizzare personale adeguatamente formato, valutando altresì la possibilità di coinvolgimento di associazioni di volontariato, soggetti del terzo settore, etc., anche al fine di informare gli utenti sui comportamenti da seguire, nonché per assicurare le misure di distanziamento interpersonale in tutte le attività sull’arenile ed in acqua.
Sulle spiagge la zona ombreggio andrà organizzata garantendo adeguati spazi per la battigia in modo da garantire agevole passaggio e distanziamento fra i bagnanti e i passanti e prevedendo percorsi/corridoi di transito differenziati per direzione e minimizzando gli incontri fra gli utenti.
Deve essere prevista l’individuazione di modalità di transito da e verso le postazioni/ombrelloni e stazionamento/movimento sulla battigia e l’accompagnamento alla zona ombreggio da parte di personale dello stabilimento adeguatamente formato, che informi la clientela sulle misure da rispettare. Le zone dedicate ai servizi dovranno essere facilmente identificabili come anche le misure da seguire.
Bisogna anche le procedure da seguire in caso di pioggia o cattivo tempo per evitare l’assembramento degli utenti presenti nei locali dello stabilimento.
Gli utenti devono indossare la mascherina al momento dell’arrivo, fino al raggiungimento della postazione assegnata e analogamente all’uscita dallo stabilimento. Bisogna installare dispenser per l’igiene delle mani a disposizione dei bagnanti in luoghi facilmente accessibili. Ci deve essere una pulizia regolare almeno giornaliera, con i comuni detergenti delle varie superfici e arredi di cabine e aree comuni.
Le docce esse devono essere all’aperto, con garanzia di una frequente pulizia e disinfezione a fine giornata. In ogni caso, per le misure specifiche si rimanda al Rapporto Iss-Covid-19 numero 19/2020.
Per quanto concerne l’attività dei bagnini, va rilevata la necessità, stante la modalità di contagio da Sars-Cov-2, di attenersi alle raccomandazioni impartite dall’Italian resuscitation Council (Irc) nonché dall’European resuscitation council (Erc) nell’esecuzione della rianimazione cardiopolmonare, riducendo i rischi per il soccorritore (nella valutazione del respiro e nell’esecuzione delle ventilazioni di soccorso), senza venire meno della necessità di continuare a soccorrere prontamente e adeguatamente le vittime di arresto cardiaco.
Bisogna dunque considerare e valutare come proteggere contestualmente i soccorritori dal rischio di contagio. Pertanto, ogni volta che viene eseguita la rianimazione cardiopolmonare su un adulto è necessario diffondere le indicazioni fornite da Erc e Irc.
Foto di Vincenzo Giordano