Un bambino di appena 5 anni affetto da paralisi cerebrale dall'età di 2 a causa di un incidente è morto dopo una lunga interruzione di corrente elettrica in quanto costretto a vivere attaccato ai macchinari. La famiglia del piccolo Valentino, che viveva a Lomas de Zamora (Buenos Aires), in Argentina, si era vista infatti staccare l'elettricità dopo non essere riuscita a pagare degli arretrati per l'equivalente di circa 2.000 euro.
La corrente era tornata dopo 14 ore, ma a quel punto era troppo tardi per il bimbo, colpito da paralisi cerebrale in seguito a un incidente domestico: una scheggia di vetro lo aveva colpito al petto dopo che la sorella maggiore, dando un calcio a una finestra, l'aveva mandata in frantumi. L'incidente aveva causato l'ostruzione di un ventricolo all'origine della paralisi cerebrale e Valentino fu sottoposto a una tracheotomia, ma da quel giorno era costretto a vivere attaccato a un respiratore.
La mamma ha denunciato: "L'azienda fornitrice di energia elettrica dice che non sapeva che mio figlio era un bimbo elettrodipendente, ma io li avevo avvisati. Non era la prima volta che ci staccavano la luce per ore. Le altre volte era riuscito a sopravvivere, questa volta no. Avrei dovuto portarlo in ospedale, ma aveva un principio di bronchite e non volevo farlo uscire di casa. Ho sbagliato anch'io, credevo che l'ossigeno bastasse per farlo sopravvivere".
Alla fine i genitori hanno deciso di portare il bambino in ospedale, dove però è stato possibile solo accertarne la morte per arresto cardiorespiratorio. La vicenda è avvenuta la settimana scorsa e ora un'associazione di tutela delle famiglie di persone elettrodipendenti è in attesa di attendere l'autopsia sul corpo del piccolo prima di avviare una battaglia legale nei confronti della compagnia. Che si è difesa così: "Il nome del bimbo non era sul registro nazionale delle persone che hanno bisogno di macchinari e l'interruzione era programmata a causa di alcuni lavori nella zona, non abbiamo tolto la corrente per la morosità di quell'utenza".