Un incubo cominciato nel 2011, fatto di ingiurie, minacce e diffamazione, via telefono e su internet, e culminato nella pubblicazione sul profilo Facebook di alcune fotografie della ex in pose osè e della cartella clinica relativa a un'interruzione di gravidenza. Nei panni dello stalker, stavolta, c'è un funzionario della Regione Sicilia.
La vicenda ha portato alla condanna di un funzionario del Centro per l'Impiego di Misterbianco, ufficio dipendente dall'Assessorato al Lavoro della Regione Sicilia, a due anni e tre mesi di reclusione, oltre al pagamenti di una provvisionale per ciascuna delle persone offese ed anche al pagamento delle spese processuali.
La donna aveva intrattenuto una relazione sentimentale con il funzionario, interrotta dopo qualche anno. Da quel momento è iniziata la persecuzione, prima con sms ingiuriosi e minacciosi, poi con la pubblicazione dei contenuti e ancora con aggressioni fisiche, anche nei confronti del figlio minorenne della donna. Come si legge nella sentenza n.4175/15 emessa dal Tribunale di Catania, le connessioni alla rete internet venivano effettuate dallo stalker anche da un'utenza fissa in uso presso uno dei luoghi ove svolge la propria attività lavorativa.
Si tratta – hanno dichiarato i legali della donna – dell'ennesimo caso di stalking perpetrato da un soggetto che riveste una pubblica funzione e che ha fatto abuso della posizione lavorativa di funzionario nei confronti della vittima. Il reato in questione è maturato e si è sviluppato anche in contesti lavorativi pubblici. Alla gravità del reato contestato, quindi, si aggiunge il coinvolgimento di strutture e servizi pubblici utilizzati dal funzionario per i suoi fini illeciti.
Fonte: CataniaToday