Stangata per i fumatori in Australia. Come riporta, tra gli altri, The Independent, dal 2020 il governo aumenterà le imposte del tabacco del 70%. L’obiettivo è quello di raccogliere 4,7 miliardi di dollari in quattro anni. Dal 2020 un pacchetto di sigarette costerà dunque ai fumatori del sesto paese più grande del mondo ben 23 sterline (29 euro).
La crociata anti-tabacco dell’Australia prevede un aumento delle accise sui prodotti di tabacco del 12,5% ogni anno, a partire dal 2017. L’iniziativa è stata annunciata dal ministro del Tesoro Scott Morrison e ha ricevuto subito il plauso di medici ed esperti. Ma più che una questione finanziaria, la mossa del governo australiano è stata presentata come una scelta di tutela della salute e prevenzione per il benessere dei cittadini.
"Uno dei modi più efficaci per scoraggiare i fumatori è quello di aumentare il prezzo delle sigarette", sostiene il governo, che ribadisce inoltre come gli aumenti delle accise sul tabacco nel corso degli ultimi due decenni abbiano contribuito a far calare sensibilmente il numero dei fumatori. Secondo alcune stime, dal 1993 al 2013 sarebbero diminuiti del 15%. Il costo di 25 sigarette in Australia si aggira attualmente tra i 16 e i 18 euro, mentre un pacchetto da 20 nel Regno Unito costa circa 10 euro.
La nuova legge prevede anche pene più severe per il contrabbando, e la franchigia del dazio sarà ridotta da 50 a 25 sigarette. L'Australia vanta alcune tra le leggi anti-fumo più severe al mondo, come il Tobacco Plain Packaging Act del 2011. Tra le norme più recenti in materia, c’è anche quella che obbliga a vendere le sigarette solo in pacchetti generici, senza loghi né marchi di fabbrica, e con immagini forti sui danni del fumo alla salute.