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Otto stilisti siciliani selezionati per “Super”, nuovo progetto di Pitti Immagine. Da domani sabato 20 al 22 settembre

Da domani sabato 20 al 23 settembre a Fiera Rho Milano

 

Pitti Immagine, nome noto nel mondo del design della moda, per l’organizzazione di manifestazioni fieristiche ed eventi, punta sui giovani e sull’innovazione e, a Milano, da sabato 20 al 22 settembre, lancia “Super”, nuova fiera del fashion a cui parteciperanno anche otto aziende siciliane. Presenti al padiglione 3 di Piazza VI Febbraio, a Fiera Milano City, saranno da PalermoIrene FerraraIgnazio BissoliVuedù, Mad di MarziaDonzelli e Vitussi di Vito Petrotta Reyes; da Melilli in provincia di Siracusa, Eugenio VazzanoCocò gioielli da Valguarnera, Enna e, infine, Loredana Roccasalva da Modica, Ragusa.

 

La loro partecipazione è sostenuta dalla Regione siciliana, attraverso l’assessorato Attività Produttive con finanziamenti attinti dalle risorse del Po Fesr per l’internazionalizzazione dei marchi dell’Isola. Di scena gli accessori e il prêt-à-porter  donna, in linea con la filosofia della nuova vetrina che premia la cultura innovativa di un prodotto, lavora sui nuovi mondi degli accessori, combina in modo inedito aziende consolidate e brand emergenti, valorizzando i giovani fashion designer  italiani, e ospitando talenti esteri.

 

Le proposte moda: dall’Etna alle Illusioni

 

Per la nuova collezione autunno-inverno, Eugenio Vazzano trae ispirazione dai colori dell’Etna, il gigante sputa fuoco indomabile che sovrasta la Sicilia orientale con un gioco di colori forti e caldi; la palermitana Vuedù mantiene le linee geometriche, caratteristiche del marchio perché influenzate dalla formazione accademica della titolare, l’architetto Daniela Vinciguerra, con abiti semplici e privi di parti inessenziali,  ma allo stesso tempo dotati di una forte progettualità. Cocò gioielli punta, invece, sull’illusione, attraverso prospettive falsate e  giochi di specchi, affidandosi al materiale caro al marchio, l’ebano, uno dei legni più pregiati, abbinato a perle e ad argento.

 

Illusione anche per Irene Ferrara che nelle sue borse crea un gioco di prestidigitazione con delle “fessure”. Mano, spalla e avambraccio, scompaiono sotto la struttura di pelle della borsa, dalla pochette la mano entra e fuoriescono solo le dita. Ripropone anche un cavallo di battaglia, la linea di accessori “Chiamata persa”, realizzata con la carta dell’elenco telefonico, pressata in un sistema ad origami, arricchito da vetri satinati. Ogni pezzo ha il nome di una città italiana e il suo relativo prefisso, chiaramente la prima è Palermo-091.

Milvia Averna

 

Staff Siciliafan