Sutera è un piccolo comune siciliano in provincia di Caltanissetta. Dista a soli 100 chilometri da Palermo ed è situato a circa 600 metri d’altezza. Presso Sutera si fermarono Onofrio e Archileone, compagni di apostolato di quello che poi divenne San Calogero.
L’abitato della cittadina è costituito tra tre quartieri principali, che si snodano in maniera naturale attorno alla montagna di San Paolino. Il quartiere di Rabato, di origine Araba, viene definito uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’ per via delle sue case in gesso affastellate tra strette viuzze, cortili e ripide scalinate. Qui, è possibile visitare la Chiesa Madre di Maria SS. Assunta.
Presso la montagna di San Paolino, si trova invece l’omonimo Santuario, presso cui sono custodite le spoglie di San Paolino, e dei Santi Onofrio e Archileone, compatroni del Paese. I tre Santi vengono festeggiati, in solenne processione, rispettivamente il primo martedì dopo la Pasqua e la prima domenica d’agosto.
Non si può non pagare una visita ai ruderi del Palazzo Salamone. Ebbe qui i suoi natali Francesco Salamone, uno dei tredici cavalieri della Disfida di Barletta. Visibili ancora oggi sono le mura perimetrali (per una parte della loro altezza) e parte di quelli interni, realizzati in malta e pietra di gesso. Una lapide del 1903, attesta e commemora la celeberrima battaglia, per ricordare ai passanti il collegamento tra monumento e suddetti eventi. Presso la navata destra della chiesa di Maria SS. del Carmelo, vi sono alcune sepolture della famiglia Salamone. Al centro è presente la statua della Madonna del Soccorso, datata 1503, che venne commissionata da Francesco Salamone in persona, al vittorioso rientro da Barletta.
Di particolare pregio e importanza, è il Museo Etnoantropologico, nato dalla collaborazione di studenti e insegnanti della scuola media di Sutera. All’interno della sua struttura, ricavata presso il piano terra dell'antico Convento dei Padri Carmelitani, è possibile visitare un’attenta riproduzione degli ambienti domestici di fine Ottocento, nonché gli strumenti tipici della civiltà agricola e artigiana del luogo. Il piccolo comune si sostenta infatti ancora oggi tramite le coltivazioni del grano, delle olive e dei mandorli.
Il museo ospita inoltre i manifesti e i dépliant dei concerti diretti da don Paolino Pillitteri (sacerdote e compositore del paese), nonché quelli che accompagnarono gli emigranti verso le Americhe (primo Novecento), verso il Nord Italia e l'Europa (anni Sessanta). Notevole, per numero e pregio artistico, è anche la collezione di immagini votive che nei secoli passati le famiglie appendevano alle pareti delle sale da pranzo, delle cucine o delle camere da letto.
Interessante è anche l’ambientazione dedicata alla ‘naca’, culla in stoffa che veniva collocata appesa al soffitto, sospesa sopra il letto matrimoniale, e ad una culla in ferro battuto del 1880. Altri locali sono dedicati agli attrezzi per la produzione della pasta e del pane, e alle documentazioni che ricordano l’istruzione e gli ambienti scolastici del passato, con una nutrita collezione di epoca fascista. Altre sale sono poi dedicate a esposizioni a soggetto mutevole, sempre legate ad un percorso espositivo di tipo etnografico: con cartoline d’epoca, carte geografiche e giornali.
Il Museo si trova, dal 2003, sotto la tutela dell'Assessorato per i Beni Culturali ed Ambientali e per la Pubblica Istruzione della Regione Siciliana.
L’ultimo giro alla cittadina di Sutera, va dedicato a Santa Croce e alla ‘Jacca’: due collinette poco distanti da quella gessosa di San Marco. La prima, immersa in una pineta, viene denominata così perché sulla sua cima campeggia una grande croce. Accanto, la Jacca, rappresenta la fenditura che, secondo la leggenda, si formò quando Gesù venne crocifisso. La ‘jacca’ spacca la collina in due porzioni, distanziate tra loro da parecchi metri, ma tra loro combacianti; è meta di amanti del trekking, della corsa o delle passeggiate.
Autore | Enrica Bartalotta