Anfinomio ed Anapia, questi i nomi dei due fratelli, trassero in salvo i propri anziani genitori, portandoli via dalla colata che incalzava, trasportandoli sulle proprie spalle. La colata raggiunse il centro storico e coprì in parte il fiume Amenano, forse dando luogo alla nascita del Lago di Nicito, ma secondo la leggenda, grazie a un intervento degli dèi, la lava si divise in due, graziando così i quattro, che riuscirono a salvarsi.
L’episodio fu molto caro a Katane (l’antico insediamento sicano su cui sorse Catania), che spesso rappresentava l’episodio sulla faccia delle monete che batteva per gli scambi commerciali. La sua fama giunse così fino a Virgilio, che pare ci si fosse ispirato per realizzare la figura di Enea quando trasse via dalle fiamme il padre Anchise.
Katane è il nome greco di Catania, che secondo lo storico Plutarco risalirebbe a ‘grattugia’, con riferimento alle asperità del territorio lavico su cui sorge la città; altri ancora credono invece che il termine sia costituito dalle due parole greche che ne identificano la posizione: ‘Catania’ ovvero ‘presso l’Etna’. Il complesso di Katane era originariamente un accampamento sicano; ma fu un drappello di coloni calcidesi a fondarla, nel 729 a.C. Nel 476 a.C., la città fu conquistata da Gerone I di Siracusa, che le cambiò il nome in Aitna. Dopo la sua morte, la città fu riconquistata dai "Katanaioi", che le rimisero il nome originario. Nel 403 a.C. Dionigi il Vecchio la conquistò e ne deportò tutti gli abitanti. Fu poi presa dai Romani nel 263 a.C.
Le colate laviche del complesso del Quaternario che caratterizzano l’Etna, sono i molteplici eventi che nel corso dei secoli hanno modellato la morfologia del territorio siciliano.
Oltre alla Colata dei Fratelli Pii, vi sono gli episodi eruttivi che formarono le strutture geologiche di Acitrezza, Motta Sant’Anastasia e Acicastello. Il primo episodio eruttivo che caratterizza la zona Jonica, è quello che si fa risalire, secondo il Diodoro Siculo, alla trasmigrazione dei Sicani presso la parte Occidentale dell’Isola, intorno al 1470 a.C. Altre eruzioni importanti ricordano la formazione del Monpeloso e della Valle del Bove.
Moltissimi sono gli episodi, che dall’Antichità a oggi che hanno contribuito poi alla formazione di nuove toponomastiche, colate a volte accompagnate da terremoti, che hanno travolto abitazioni e seminato terrore nei luoghi in cui sono passate. Ricordiamo quella che, tagliando la ferrovia Circumetnea, distrusse Mascali in pochi giorni: era il 1928. Più indietro nel tempo, si ricorda l’eruzione del 1614, che diete vita alla straordinaria Grotta del Gelo e alla Grotta dei Lamponi. Nel 1381, una colata seppellì il fiume Ognina, raggiungendo Catania, e nel XVI secolo, sulla sommità delle le Lave del Rotolo, che distrussero piazza Europa, venne fatta costruire una torretta a protezione del Regno.
Autore | Enrica Bartalotta