Stuprata dal patrigno, a 10 anni è incinta e per legge non può abortire. Una sotria che colpisce e che lascia senza parole, quella della piccola bambina paraguayana che, dopo aver subito dei tremendi abusi sessuali, a soli 10 anni è incinta del proprio patrigno. E oltre al danno la beffa, visto che adesso, per legge, la vittima non può abortire e rischia seriamente la vita.
La notizia è trapelata circa due settimane fa dall'ospedale Infantil de Trinidad, dove la piccola si era recata insieme alla madre per dei forti dolori all'addome. Tanto lo sconcerto della madre che, una volta appresa la notizia, ha immediatamente presentato richiesta per l'interruzione della gravidanza della figlia a causa della sua giovanissima età e per l'alto rischio per la sua salute e, soprattutto, per la sua vita. Ma la legge dello stato è chiara: "Non può abortire poichè non è ufficialmente in pericolo di vita".
Ma le disavventure per le due non finiscono certo qui. Infatti pare che la madre avesse già denunciato il marito per i tremendi abusi sessuali che era solito perpetrare nei confronti della figlia, ma che i pubblici ministeri non avessero minimamente indagato per far luce sulla questione, finendo col non fornire alla piccola le giuste misure di protezione. Solo dopo che la gravidanza è venuta alla luce sono scattate le indagini, che hanno portato all'arresto della madre, accusata di non aver protetto la figlia e di complicità, mentre il patrigno è riuscito a fuggire. Lo scorso 29 aprile la bambina è stata trasferita in una casa per le giovani madri, e non risulta che l'ospedale abbia preso in considerazione la possibilità di un aborto assistito, nonostante la gravidanza ad alto rischio, visto che in Paraguay:
L'aborto è permesso solo quando la vita di una donna o bambina incinta è in pericolo. In qualsiasi altra circostanza, incluso la gravidanza conseguente a violenza o incesto o anche qualora il feto dovesse presentare gravi malformazioni, l'aborto non è permesso.