Va avanti il caso dei presunti stupri a carico dei due carabinieri. I giudici stanno procedendo su due binari separati: da una parte il processo penale, che deve definire se ci sia stata o meno una violenza sessuale; dall'altra il processo militare, che dovrà decidere la pena per i due carabinieri accusati di peculato e mancata consegna. I militari sono stati ascoltati dai pm coordinati dal procuratore capo Marco De Paolis.
In realtà è probabile che i due carabinieri vengano condannati: loro stessi infatti hanno ammesso di aver fatto sesso (o di "essersi fatti trascinare dalla situazione") con le due ragazze e di averle accompagnate a casa. Inoltre ci sono i filmati che mostrano la gazzella abbandonata per circa 20 minuti in strada.
"Il Tempo" ha scritto che di fronte alla procura militare uno dei due imputati si è avvalso della facoltà di non rispondere: si tratta di Pietro Costa, 32 anni, il più giovane della pattuglia. L'altro, invece, avrebbe risposto alle domande del sostituto procuratore, Antonella Masala, negando la violenza e sostenendo si sia trattato di un normale rapporto sessuale consenziente. Cosa che, comunque, non lo salverà dalle accuse della procura militare, di altro ambito.
Nei giorni prossimi, comunque, i pm in divisa dovrebbero ascoltare le due ragazze, anche se probabilmente con una videoconferenza. La procura penale, da parte sua, attende di conoscere i risultati delle analisi biologiche e degli alcol test definitivi sulle ragazze.