Sabato 11 e domenica 12 maggio alle ore 19.00 al TeatroZeta, in via Albergo Santa Lucia a Termini Imerese, Che mi tieni a fare ancora in vita se non vuoi più baciarmi, una commedia di Piero Macaluso, dal sapore ironicamente feroce, con Stello Pecoraro e Sandra Zerilli, una coppia chiusa in uno spazio fisico e mentale.
Lui, un maturo scrittore in crisi esistenziale, lei, una donna che si è legata a lui fin dalla giovane età, delegandogli la sua crescita culturale ed esistenziale, fino a diventare la sua carnefice e testimone della sua sconfitta professionale.
Un crudele gioco di coppia che si rivela, anche fisicamente, una trappola senza uscita.
Vivono in un appartamento che somiglia più ad uno spazio mentale, creano situazioni e immaginano relazioni sociali che ormai non hanno più da tempo.
Inevitabile la memoria affiora e con essa una nuova verità dei fatti.
All’improvviso la salvezza sembra legata ad un bacio, simbolo di quell’amore che ormai sembra appassito, diventato routine e semplice sopportazione, un bacio può essere quella via d’uscita, quella salvezza che li porterà fuori, alla vita reale che seppur fatta da sconfitte e delusioni andrebbe comunque accettata e vissuta.
Ma davvero vogliono spezzare questo circolo vizioso? In fondo basterebbe aprire quella porta ed uscire; ma ormai il mondo esterno fa più paura del loro farsi male quotidiano.
Il testo, di ispirazione pinteriana con un finale alla Beckett, è stato scritto nel 2004 da Piero Macaluso che ne ha curato anche la regia.
La Zerilli delinea una donna sicura di sé, ormai affrancata dalla dipendenza culturale con quest’uomo conosciuto da giovanissima e che le ha aperto le porte di un mondo letterario e intellettuale, affascinante ma che l’ha allontanata dal mondo reale dietro quella porta chiusa.
Stello Pecoraro riesce a portare in scena tutte le contraddizioni di un uomo che ha vissuto per scrivere, in perenne ricerca di un pensiero veramente nuovo ed innovativo che lo rimetta in gioco nei salotti letterari in cui per anni fu l’animatore culturale.
La commedia in nessun modo vuole essere una riflessione sul mondo della scrittura e sulla cultura e neanche sul rapporto di coppia, vuole divertire parlando di quelle trappole mentali che spesso ci portano ad una condizione di chiusura verso il mondo esterno che percepiamo come barbaro e inconcludente escludendoci dal “gioco della vita”.