Sono tante le testimonianze raccolte in seguito al terremoto che ha sconvolto il Catanese nei giorni scorsi. Testimonianze di gente comune, che si è ritrovata ad affrontare una situazione improvvisa e difficile. Su BlogSicilia.it si legge il racconto di Giuseppe Torrisi, 76 anni, ex sindaco di Acireale deal 2001 al 2008:
“È stato terribile. La scossa è stata più forte di quella che ci si aspettava. Si rimane senza parole. È stato difficile per mia sorella, 84enne, e la sua famiglia, con un figlio disabile, affrontare quei momenti”. “Appena ho sentito la scossa ho telefonato ma non rispondeva nessuno. Ho subito pensato al terremoto del 1984 e sono corso qui – racconta – La porta di casa del figlio disabile era bloccata e non si riusciva ad aprire. Marito e moglie con la forza della disperazione hanno sfondato la porta”.
Dopo qualche ora trascorsa in auto, Giuseppe Torrisi ha portato tutti a casa sua. Il genero, cardiopatico, è stato trasportato nell’ospedale Cannizzaro di Catania. “Speriamo – dice – che lo Stato ci aiuti a ricostruire queste case. Ad Amatrice non sono ancora tornati nelle loro case. Speriamo che non succeda anche qui”.
Storie drammatiche, dunque, ma anche di solidarietà: “Mio marito stava aprendo il panificio ma non ha fatto in tempo, si è subito precipitato ad aiutare alcuni anziani che erano rimasti bloccati nelle loro case, aiutandoli ad uscire dalle finestre. Questo è un paese distrutto”. A parlare è Sara Marchetti, 31 anni, moglie del titolare del panificio “La spiga”, l’unico di Fleri. A mandare avanti l’attività sono Antonio, 32 anni, e la sorella Anna.
“Sono demoralizzata – aggiunge Sara Marchetti -. Ci ritroviamo senza lavoro. Anche mia suocera ha figli da sfamare”. Davanti al negozio c’è anche il proprietario del locale, Giuseppe Giuffrida, 64 anni. “Un panificio – dice – una farmacia, due macellerie, due negozi di generi alimentari. Erano gli unici punti della frazione in cui tutti si rifornivano. La gente veniva a piedi. Ora è tutto inagibile”.
Ci sono anche testimonianze di chi una casa l’aveva perso nel terremoto del 1984 ed ora a distanza di 34 anni si trova di nuovo con la propria abitazione inagibile: “La mia casa ha retto alla scossa di terremoto ma ci sono delle crepe che i vigili del fuoco mi hanno spiegato possono allargarsi in caso di altre scosse. Così è stata dichiarata inagibile. Sono senza forze. Questa casa l’aveva ricostruita mio padre dopo il terremoto del 1984. Avevo 14 anni”. Queste le parole di Rita Di Mauro, 49 anni, che aggiunge: “È stato uno choc. Dopo la scossa siamo fuggiti e siamo rimasti nel centro di raccolta fino al mattino”.