Molte più di 300 persone – in questo momento 328 – sono morte tra Iraq e Iran per il terremoto che si è verificato ieri al confine con epicentro vicino alla città irachena di Halabja. La scossa è avvenuta alle 21:18 (le 19:18 in Italia) ed è stata di magnitudo 7.3. L'evento sismico è stato a una profondità di circa 23 chilometri ed è stato sentito in diversi altri paesi, come Kuwait, Israele e Turchia. Si parla di oltre 2.500 feriti tra Iraq e Iran e di 70.000 persone che hanno subito danni alle loro case. La maggior parte delle morti causate dal terremoto è avvenuta nella città iraniana di Sarpol-e Zahab, a circa 15 chilometri dal confine. L’ospedale locale ha inoltre subìto gravi danni e questo sta complicando la gestione dell’emergenza da ieri sera.
La situazione è molto difficile in almeno altre 8 piccole città nella zona, dove migliaia di persone hanno abbandonato le loro abitazioni perché gravemente danneggiate o nel timore di altre scosse. Mancano energia elettrica, possibilità di utilizzare i cellulari e altri servizi. In alcune aree il terremoto ha inoltre causato frane, che hanno reso inutilizzabili le strade e rallentato l’arrivo dei soccorsi. In Iraq la città di Darbandikhan, nella regione autonoma del Kurdistan, ha subito gravi danni. Il ministro curdo della Salute, Rekawt Hama Rasheed, ha parlato di almeno 30 persone rimaste ferite e di centinaia che hanno passato la notte fuori casa, nonostante il freddo. L’ospedale locale è rimasto senza energia elettrica e si sono resi necessari numerosi trasporti di emergenza verso la città di Sulaimaniyah.
Il terremoto è stato avvertito anche nella parte meridionale della Turchia, ma non ci sono notizie di danni o di feriti. Il governo turco sta organizzando spedizioni di soccorso da inviare nell’area del terremoto sul confine tra Iraq e Iran. Saranno fornite circa 3.000 tende per ospitare gli sfollati. Anche in Israele non ci sono notizie di danni a cose o persone. La scossa di magnitudo 7.3 è stata seguita da decine di scosse di intensità inferiore, ma che hanno comunque allarmato ulteriormente la popolazione. Il terremoto è stato tra i più forti registrati quest’anno in tutto il mondo.