Il corredo funerario della Tomba della Regina di Monte Adranone è finalmente tornato a casa, a Sambuca di Sicilia, nell’Agrigentino: sedici pezzi sono, infatti, entrati a far parte del percorso museale di Palazzo Panitteri di Sambuca di Sicilia.
“Siamo orgogliosi di restituire alla comunità di Sambuca di Sicilia questa preziosa testimonianza del passato, fondamentale per la ricostruzione storica – ha detto l’assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – Questo ritrovamento non solo arricchisce il patrimonio culturale locale, ma diventa anche un grande attrattore per il territorio, testimoniando il valore della collaborazione e dell’interesse comune nel preservare e valorizzare la nostra storia e identità”.
Grazie alla collaborazione tra il Parco della Valle dei Templi di Agrigento, responsabile della valorizzazione dell’area archeologica di Monte Adranone, il museo Salinas di Palermo e l’amministrazione comunale di Sambuca di Sicilia, è stato possibile far sì che il corredo tornasse definitivamente a casa, inserendosi di diritto nel percorso museale di Palazzo Panitteri, il cui allestimento, curato dall’archeologa del Parco, Valentina Caminneci, è stato inaugurato e presentato oggi alla stampa.
Si tratta di 16 pezzi, tra cui il vaso usato durante il simposio per mescolare il vino con l’acqua (cratere a colonnette), che raffigura il dio Dioniso semidisteso sul letto da banchetto, nell’atto di levare una coppa (kantharos) e una brocca per il vino (oinochoe) con la rappresentazione di una scena di partenza di guerrieri alla presenza di una ieratica figura femminile (immagine scelta per accompagnare la comunicazione dell’esposizione).
“Dall’impegno concreto del Parco Valle dei Templi, e dal dialogo continuo tra le istituzioni, nasce un polo museale di grande importanza come di fatto è Palazzo Panitteri – ha affermato il direttore del Parco Valle dei Templi, Roberto Sciarratta – il nostro obiettivo è quello di lavorare in completa sinergia, valorizzando le collezioni per comporre un enorme museo diffuso sul territorio che possa aprire la strada a esperienze analoghe”.
Entrato a far parte della collezione del Regio Museo palermitano nel 1888, l’archeologo Antonio Salinas, a cui fu poi intitolato l’omonimo museo, aveva stilato un meticoloso elenco dei reperti nell’atto di acquisto. Sarà proprio questo documento, dopo quasi 140 anni, a restituire il corredo alla storia. I reperti, dispersi nei magazzini, erroneamente catalogati nella successiva trasformazione del Regio in Museo Salinas, erano infatti caduti nell’oblio, perdendo ogni legame con il loro contesto di provenienza.
L’individuazione dei reperti si deve al ritrovamento del famoso elenco dell’archeologo, conservato con altri documenti nell’archivio del museo e all’Archivio centrale di Stato a Roma. “Come museo Salinas siamo orgogliosi di avere favorito il ritorno a Sambuca di un significativo complesso di reperti – ha affermato il direttore del museo, Caterina Greco – Una restituzione particolarmente opportuna oggi che a Sambuca esiste un importante museo dedicato all’archeologia del territorio e che quindi il corredo della tomba della Regina può trovare adeguata collocazione nel suo originario contesto storico-topografico, insieme agli altri relitti che illustrano la storia della città antica di Adranon e delle sue necropoli”.
Foto: SiciliaNews.