Sui tetradrammi in argento di Selinunte della metà del V secolo a.C.
è raffigurata una quadriga guidata da Artemide affiancata da Apollo che tende l’arco. Con questa raffigurazione i cittadini di Selinunte intendevano ricollegarsi alle loro origini, onorando i figli di Latona, divinità tutelari di Megara, da cui provenivano i fondatori della città.
Sul rovescio della moneta vediamo il dio del fiume locale, Selino, mentre compie un sacrificio su un altare, davanti a cui è un gallo. Dietro il dio, sopra una statua di toro, è raffigurato il cosiddetto tipo parlante della città, la foglia di selinon, una sorta di prezzemolo selvatico da cui sia Selinunte che il fiume avevano tratto il nome. La pianta cresceva, infatti, abbondante sulle sponde del fiume e vi cresce tuttora. Tale tipo aveva, dunque, contraddistinto la sua monetazione fin dall’origine – quasi un secolo prima – rendendola immediatamente riconoscibile.
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