La storia di Tony Avola inizia in Sicilia e continua a essere indissolubilmente legata alla Sicilia. É uno di quei racconti di emigrazione e successo, che dimostrano che le origini sono più forti di qualsiasi altra cosa. A raccontarcela è stato un servizio proposto da “L’Italia con voi“, andato in onda su Rai Italia.
Durante la sua carriera Avola, che oggi lavora in Canada come rinomato parrucchiere, ha fatto centinaia di migliaia di tagli di capelli. Erano gli anni Sessanta quando ha iniziato e, da allora, è diventato ambasciatore del lifestyle e della “cultura del capello”. Nel suo salone indossa giacca e cravatta e il suo stile è diventato sinonimo di eleganza italiana. E pensare che tutto era partito da una carriera nell’Arma dei Carabinieri… Ecco come.
Quando Tony è arrivato in Canada, non aveva ancora compiuto 24 anni. Originario di Cattolica Eraclea, in provincia di Agrigento, aveva alle spalle 5 anni di carriera nell’Arma. É partito alla ricerca di una vita migliore per sé e la sua famiglia. I suoi si erano trasferiti oltreoceano due anni prima di lui. Quella ricerca ha accomunato – e accomuna ancora oggi – tanti siciliani.
Una volta arrivato, non parlava inglese e non aveva un mestiere. Si è dunque dato da fare. Nel 1962 ha frequentato la scuola, quindi ha aperto, nel 1969, il suo primo salone, proprio nel centro di Toronto. Da lì ha girato il mondo: Parigi, l’Inghilterra, Los Angeles, New York. Ha anche lavorato con la tv. Vista la sua esperienza, ha quindi aperto un’Accademia in cui insegna la sua “arte”.
L’Associazione Internazionale Parrucchieri l’ha eletto “Uomo dell’Anno” ed è presidente della Confederazione dei Siciliani del Nord America, che raccoglie Stati Uniti e Canada. Pensate che ci sono più di 25 milioni di siciliani, in quella parte di mondo. Lo scopo di queste associazioni è “promuovere la cultura e aiutare la regione a progredire”, spiega Tony Avola.
Questo professionista siciliano è anche impegnato nel sociale e promuove progetti concreti per aiutare l’imprenditoria e l’attività economica della Sicilia. Il suo legame con la terra d’origine è profondo e radicato. Sono quelle vere e profonde “radici” di cui parliamo spesso. Oggi abbiamo scoperto la storia di un altro siciliano di cui andare orgogliosi.