Tony Cucchiara, biografia e carriera del cantante siciliano. Dove è nato, i suoi più grandi successi, il legame con la Sicilia e la scomparsa a Roma, nel 2018.
Il nome completo di Tony Cucchiara è Antonio Salvatore Cucchiara. Nasce ad Agrigento, il 30 ottobre del 1937, e muore a Roma, il 2 maggio del 2018. Nella sua carriera, ha esperienza come cantautore, attore e autore televisivo.
Dopo aver studiato musica, inizia ad esibirsi nel 1955 in alcuni spettacoli, per poi debuttare alla radio nel 1956, con la trasmissione “La famiglia dell’anno”. L’anno seguente partecipa al varietà televisivo “Voci e volti della fortuna”, legato alla Lotteria di Capodanno.
Incide i primi 45 giri per la Vis Radio, un’etichetta napoletana. Viene scritturato nel 1960 dalla Rai e si trasferisce a Milano. Qui fa amicizia con Pippo Baudo, siciliano come lui. Lavora con grandi orchestre, come quelle di Piero Umiliani e Pippo Barzizza. Ottiene un contratto discografico con la Sprint. Diventa nel 1961 ospite fisso del programma “Il fico d’India”, realizzato da Baudo insieme a Enzo Consoli.
Le prime canzoni, come “Lorelyn‘” e “Lucienne“, non ottengono il successo sperato. La notorietà presso il grande pubblico arriva nel 1962, con il brano “Annalisa”, scelto come sigla per il programma tv “Alta pressione”, con la regia di Enzo Trapani. Partecipa poi al Cantagiro 1962, con “Genoveffa”.
Partecipa anche alla colonna sonora del film “L’amore difficile”, scritta dal maestro Piero Umiliani, con il brano “Cantu d’amuri“. Insieme alla moglie, Nelly Fioramonti, forma un duo folk e incide due album con brani originali, oltre a qualche cover di canzoni americane.
Arriviamo così alla soglia degli anni Settanta. Nel 1969 la coppia incide “Il tempo dell’amore”, sigla della trasmissione radiofonica “Tony Cucchiara folk”, condotta dallo stesso cantautore. Continua anche l’attività da solista, con successi come “Se vuoi andare vai”, presentata a Un disco per l’estate 1966, “È l’amore“, che partecipa al Festival delle Rose 1966, “Ciao arrivederci”, cantata a Un disco per l’estate 1967 e “Vola cuore mio”, con cui partecipa a Un disco per l’estate 1971.
Sempre nel 1971 scrive “Una casa piccola” per Donatella Moretti, che entra nel disco “Storia di storie”. Tony Cucchiara partecipa al Festival di Sanremo del 1972, con la canzone “Preghiera” e scrive due canzoni per Giuliana Valci: “Cavaliere di latta” e “Come un vecchio amico”. Purtroppo l’anno seguente rimane vedovo: la moglie Nelly muore prematuramente, mentre dà alla luce il loro secondogenito.
Tony Cucchiara scrive anche spettacoli teatrali. Il primo è il musical “Cassandra 2000“, nel 1970. Nel 1972 mette in scena, con un notevole successo di pubblico e di critica, “Caino e Abele“, un musical che affronta il tema della violenza attraverso i secoli. Questo spettacolo ha una forma che incontra i gusti del pubblico più giovane: i buoni sentimenti con le belle musiche composte dallo stesso Cucchiara, trovano sul palcoscenico una grande suggestione.
Progressivamente, Cucchiara abbandona l’attività di cantautore, dedicandosi totalmente al teatro. Prosegue su questa strada, producendo altre commedie musicali, come “Storie di periferia”, “Tragicomica con musiche”, “Swing”, “La baronessa di Carini” (con il gruppo musicale I Dioscuri) e “Pipino il breve”.
Proprio “Pipino il breve”, che ha per protagonista Tuccio Musumeci nel ruolo del vecchio re di Francia, risulta essere il suo lavoro di maggiore successo: prodotto dal Teatro Stabile di Catania, rimane in cartellone per sette stagioni consecutive ed è rappresentato anche a Broadway, in Sudamerica e in Australia.
Cucchiara scrive anche “Stracci”, “Don Chisciotto di Girgenti” (nella stagione 1990-91), e molti altri spettacoli, tra cui “L’altra Cenerentola” e “Il conte di Montecristo”, questi ultimi due insieme al figlio Gianluca, musicista. L’artista agrigentino ricopre anche ruoli autorevoli nel panorama culturale italiano. Per 15 anni è uno degli autori del programma Rai “In famiglia”.
Nel 2002 Agrigento omaggia la memoria di Tony Cucchiara, intitolandogli una spazio storico in centro: la giunta comunale delibera di dedicargli l’area sovrastante la Porta dei Saccajoli in via Empedocle.
“Artista eclettico – si legge nella motivazione -, nel corso della sua lunga e variegata carriera è stato cantante, uomo di teatro e autore firmando musical e programmi televisivi di successo. Uno dei più grandi autori siciliani che va ricordato per l’amore con il quale ha rappresentato in teatro la nostra terra”.