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Tony Sperandeo: “Vorrei rappresentare la Sicilia con un’immagine positiva”

Tony Sperandeo è uno degli attori siciliani più celebri. Con oltre 120 film e tantissime fiction, è una vera e propria icona, nota al grande pubblico soprattutto per i ruoli da “cattivo”, quelli un po’ più scomodi. Di questi ruoli, della sua carriera e di molto altro, ha parlato in un’intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia.

L’esordio è dedicato proprio ad alcune riflessioni sull’essere siciliani: “Io dico sempre che prima di essere palermitani catanesi, messinesi, trapanesi, ragusani, nisseni, agrigentini, siracusani, ennesi noi siamo siciliani. Quando capiremo che significa essere siciliani e smetteremo di farci la guerra tra di noi, avremo una Sicilia più all’avanguardia, avremo le infrastrutture”.

Parlando della sua carriera, Tony Sperandeo ha detto: “Ho fatto 124 film e in una settantina sono un mostro. Sperandeo muore nella finzione, i mafiosi, quando muoiono, è per sempre. (…) I siciliani dicono che Sperandeo “ci rappresenta benissimo”. Non sono d’accordo – s’infervora – io vorrei rappresentare la Sicilia con un’immagine positiva. Sono stato poliziotto, giudice, prete ma non su ricoidda nuddu! Si ricordano Badalamenti, Riina… ma non me ne frega niente, l’importante è essere persona per bene nella vita. Anche se mi dispiace per la Sicilia”.

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Quando gli è stato chiesto se si è stancato della figura stereotipata di mafioso che ha più volte interpretato, l’attore palermitano ha risposto: “Vorrei chiudere la carriera in un altro modo. Vorrei fare una cosa con le scuole, con i social in cui si può immaginare di tutto ma senza che c’entri la mafia. Questa è l’idea da percorrere”.

Quindi ha anche sottolineato: “Secondo me prima della mafia è la mentalità che deve cambiare perché fino a quando ci sarà un picciotteddu che non vuole andare a scuola allo Zen, viene il padre e dice ”vabbé tanto c’è Toto cà u sistema” non succede niente. Quando cambierà questa mentalità ci sarà una Sicilia diversa”. Foto TrampLimited.

Redazione