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Tony Sperandeo, ironia e talento siculo: “Dopo Incastrati, a Palermo mi chiamano Cosa Inutile!”

L’attore palermitano Tony Sperandeo si racconta in una lunga intervista a Tv, Sorrisi e Canzoni. Adesso lo vediamo nella serie tv “Incastrati” di Ficarra e Picone, dove interpreta il mafioso Tonino Macaluso, ma è da molto tempo uno dei migliori caratteristi del cinema italiano. Cosa ha raccontato al celebre settimanale.

Tony Sperandeo e la “faccia da cattivo”

Faccia da cattivo, accento palermitano e talento inconfondibile. Tony Sperandeo è uno dei migliori caratteristi del nostro cinema. Adesso è reduce dal successo di “Incastrati“, la serie Netflix di Ficarra e Picone in cui interpreta Tonino Macaluso detto “Cosa Inutile“. La sua, però, è una carriera ricca e corposa, con oltre 100 ruoli tra cinema e tv. Al settimanale Tv, Sorrisi e Canzoni ha parlato del rapporto con la Sicilia e della sua carriera.

Il suo volto gli ha portato tantissimi ruoli da “cattivo”: «Ho fatto quattro volte il prete, tante volte il poliziotto ma la gente si ricorda solo i miei ruoli da cattivo. Forse è la faccia: sono un brutto che piace, un po’ come Jean-Paul Belmondo (ride)», ha detto. Ad interpretare Tonino Macaluso di “Incastrati” si è molto divertito: «Trovo geniale il fatto che balbetti quando dice una bugia. Anche se tutti gli altri lo considerano “l’ultimo chiovu d’u carriettu” (“l’ultima ruota del carro” in siciliano)».

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Quel soprannome, “Cosa inutile”, è davvero una grande offesa per un siciliano. Scherzandoci, l’attore ha spiegato: «Da quando la serie è tra i titoli più visti di Netflix è un continuo: se entro in un negozio a Palermo mi chiamano “Cosa inutileee”, ma con affetto e rispetto. La prima reazione istintiva è quella di rispondere con una “boffa” (uno schiaffo). Ma poi ci rido su».

“Vivo a Roma, ma vorrei tornare a Palermo”

Tony Sperandeo vive a Roma, ma vorrebbe tornare in Sicilia: «Io vivo a Roma da 21 anni, ma sto pensando di tornare a Palermo. Ci sono appena stato per andare a trovare mia madre, che ha 96 anni e mezzo», ha ammesso. Quando va a trovare la mamma, le porta “quarume” e “mussu“, due autentiche specialità palermitane. Il suo posto del cuore, nel capoluogo, è Monte Pellegrino, dove c’è il Santuario di Santa Rosalia, la patrona della città.

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La serie Incastrati di Ficarra e Picone spopola sui social anche grazie a tante battute, come «Basta! Troppi verbi!», detta proprio da Tony Sperandeo. A proposito dell’attore, Valentino Picone ha raccontato: «Avevamo in cantiere da tempo un personaggio così: un mafioso con dei tratti comici. E lo abbiamo pensato apposta per Sperandeo».

Salvo Ficarra ha aggiunto: «Con Tony giochi facile: qualsiasi cosa gli chiedi, la fa egregiamente. Sul set, anche se è un attore di enorme esperienza, fa mille domande per girare al meglio le scene. A Palermo, quando noi dovevamo ancora nascere, lui già faceva cose straordinarie. E anche umanamente Tony è eccezionale: generoso, rispettoso, perbene».

Redazione