Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre tornerà l’ora solare. Alle ore 3, le lancette verranno spostate di un’ora indietro, in modo da guadagnare un’ora di luce la sera: si potrà dormire di più, la sera farà buio presto e al mattino, invece, la luce arriverà prima.
Nell’ultimo fine settimana di ottobre, dunque, lancette di un’ora indietro: ma fino a quando rimarrà in vigore l’ora solare? Rimarrà fino alla fine del prossimo mese di marzo. Con il ritorno della primavera, infatti, tornerà anche l’ora legale, quindi sposteremo le lancette in avanti.
Quest’anno è molto acceso il dibattito sull’utilità del cambio dell’ora. La questione energetica, da sempre collegata al cambio dell’ora, è particolarmente pressante, visto il quadro internazionale e le sanzioni alla Russia.
C’è chi ha proposto di non tornare all’ora solare, per consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica. Con l’ora legale, che consente di spostare in avanti di un’ora le lancette degli orologi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale: certo, non può aumentare le ore di luce disponibili, ma può, comunque, indurre un maggior sfruttamento delle ore di luce che sono solitamente “sprecate” a causa delle abitudini di orario.
In Italia l’ora legale è entrata in vigore nel 1966, ma non era la prima volta, poiché era già stata utilizzata nel 1916, per essere abolita e ripristinata varie volte. Una legge del 1965 per contrastare lo spreco energetico la fece entrare ufficialmente in vigore. Stando a quanto riportato da alcuni storici, l’idea di spostare in avanti le lancette in primavera fu del biologo George Vernon Hudson.
Nel 1916 la Camera dei Comuni del Regno Unito approvò il British Summer Time, (cioè lo spostamento delle lancette in avanti per tutto il periodo estivo). Una decisione adottata poi da diversi Paesi.
Il cambio dell’ora porta con sé diverse conseguenze. Se è vero che alcuni soggetti non hanno problemi ad addormentarsi e svegliarsi sempre allo stesso momento, ce ne sono altri che potrebbero lamentare disturbi come insonnia o sonno interrotto. C’è chi avrà cali di concentrazione, così come chi potrà avere difficoltà ad adattarsi a questo nuovo ritmo. In generale, comunque, si tratta di fastidi che si risolvono in breve tempo.