La Torre dei Diavoli di Palermo ha un nome misterioso, che cela una storia altrettanto misteriosa. Si tratta di un palazzetto di campagna adibito a padiglione di caccia, sul lato destro della chiesa della Guadagna, in prossimità del fiume Oreto.
Sarebbe stata costruita prima del 1328, ma le notizie in proposito rimangono poche e lacunose. Vi erano mura possenti, con grosse pietre compatte. Sul prospetto vi erano quattro finestre, tra le quali si scorgevano alcune colonnine scolpite.
La sua costruzione non era censita tra le proprietà del Comune e l’unica traccia era nell’archivio biografico dell’amministrazione. Qui si parla di un restauro, tra il 1873 e il 1895, a cura dell’architetto della Real Casa Borbonica Giuseppe Patricolo.
La torre fu distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale: rimasero soltanto pochi resti, abbattuti completamente nel 2011, per fare posto al cantiere della nuova stazione Guadagna del passante ferroviario. Il basamento e parte del piano terra esistono ancora, perché le macerie erano state incementate.
Alla Torre dei Diavoli, che deve il suo nome alla superstizione popolare, è legata una leggenda. Di diceva che, al suo interno, andassero a conversare gli spiriti: la gente, dunque, giurava di sentire al suo interno urla e rumori di catene. Secondo alcuni, inoltre, avrebbe custodito un immenso tesoro.