Un pittoresco borgo marinaro della Sicilia.
- Torretta Granitola si trova nel territorio di Campobello di Mazara (Trapani).
- È una località famosa per la sua spiaggia, ma non solo.
- Esploriamola insieme e scopriamo cosa la rende unica.
La Sicilia non finisce mai di stupirci, soprattutto quando si tratta di svelare luoghi da esplorare. Oggi ci addentriamo alla scoperta di una località a circa 12 chilometri da Campobello di Mazara, nel Trapanese. Si tratta della borgata marinara di Torretta Granitola, famosa per la sua spiaggia, ma non solo. Questa località prese forma nel 1857, di fronte al porticciolo naturale nell’ex feudo Campana, che allora era proprietà del principe Diego Pignatelli Aragona. Nei mesi estivi richiama diversi visitatori, con il suo mare cristallino e il contesto perfetto per il relax. Nel 2021 la spiaggia di questa località è stata insignita della Bandiera Verde. Esploriamo insieme questi luoghi interessanti.
Cosa vedere a Torretta Granitola
Torretta Granitola deve il suo nome alle due torri che avevano la funzione di segnalare la presenza di navi sospette, attraverso segnali di fuoco e fumo. La prima torre, chiamata anche Torretta di Mazara, fu realizzata con pietre tufacee inforni e ha una forma cilindrica, sostenuta da un basamento a forma di cono. È pavimentata in cotto e include anche una scala esterna in muratura, che immette al piano. La seconda torre, chiamata “Sorello” dal promontorio “Saurello”, è conosciuta come “antico faro”. È snella, a forma di tronco di cono e con una volta a botte anulare. Le attrattive di questa borgata marinara non finiscono qui: proseguiamo la nostra visita.
Tra Capo Granitola, con il suo faro, e una pittoresca scogliera, si trova il golfo di “Puzziteddu”. La tonnara di Torretta Granitola è stata una delle più floride e importanti di questa zona. Qui giungeva un tonno più grosso, perché era un punto alla fine del suo migrare. I tonnaroti iniziavano a lavorare ad aprile, mettendo in mare delle grandi reti. Così formavano diverse camere, inducendo i tonni ad addentrarvisi, fino alla cosiddetta “camera della morte”. In maggio partivano dalle tonnare le barche che, seguendo gli ordini del Rais, partecipavano alla mattanza. Foto di Roberta Ricciardi.