Quali sono le tradizioni e le usanze del Capodanno in Sicilia? Nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio si saluta l’anno vecchio e si è pronti per accoglierne uno nuovo. Questo momento di passaggio va vissuto in modo speciale, perché è un nuovo capitolo da scrivere. Che si tratti di cibo o di piccoli rituali scaramantici, ci sono cose che non devono proprio mancare: scopriamole insieme!
Usanze di Capodanno in Sicilia
Per la notte di Capodanno, i Siciliani sono si fanno certo mancare una tavola imbandita. Tutti i preparativi iniziano con ampio anticipo. Nei giorni antecedenti e, soprattutto, nella mattina del 31 dicembre, si mette all’opera per cucinare quello che andrà in tavola, non solo per la sera, ma anche per il pranzo del primo gennaio. Ognuno dà il proprio contributo e ci sono alcune pietanze che proprio non possono mancare.
Tra i piatti tipici, ci sono i classici antipasti fritti e lo sfincione, perfetti per “spizzuliare“, cioè piluccare, nell’attesa delle portate principali.
C’è sempre e comunque una bella ciotola di scaccio, cioè un misto di frutta secca che aiuta a tenersi sempre in allenamento. In tavola si portano primi piatti e pietanze di carne o di pesce. Molto gettonata l’insalata di arance, che è anche di buon auspicio, visto la presenza degli agrumi tondeggianti. A proposito di frutta, anche il melograno è un grande classico (simboleggia fecondità e fedeltà ed è di colore rosso). Guai a non cucinare anche un bel pentolone di lenticchie, che “portano soldi“!
Tra i dolci del Capodanno in Sicilia, trionfano il buccellato, la cassata, le paste di mandorla, le guantiere ricche di pasticceria mignon, cannoli e torrone siciliano. La cena è il preludio ai giochi di carte, come Sette e Mezzo e Cucù. Naturalmente si gioca a tombola e al Mercante in Fiera. Ma cosa si fa per propiziare il nuovo anno?
Rituali scaramantici
Le usanze del Capodanno in Sicilia si concentrano alla mezzanotte. Qualcuno si prepara un numero pari di acini d’uva (meglio se 12), da mangiare allo scoccare dell’orologio (questa è una tradizione di origine spagnola), o un bel cucchiaione di lenticchie. C’è anche chi rompe i piatti vecchi. Per trovare il vero amore, invece, bisogna aprire un melograno e mangiarlo, proprio come fece Proserpina secondo il mito greco. Va da sé che bisogna anche indossare della biancheria rossa.
Non dimentichiamo, in ultimo il vischio: secondo un’antica tradizione, si devono appendere dei rametti sulle porte della propria abitazione, la notte del 31 dicembre. Così si propiziano pace e serenità e si allontanano gli spiriti maligni.