Le tradizioni siciliane per una casa nuova.
- La cultura tradizionale siciliana è ricca di rituali che si continuano ancora a tramandare da una generazione all’altra.
- Tra queste, ci sono quelle legate all’ingresso in una nuova abitazione.
- Ecco cosa fare quando si acquista una casa o si va a vivere in un nuovo appartamento.
Cosa si fa in Sicilia quando si va a vivere in una nuova casa? Forse non tutti lo sanno, ma esistono alcune operazioni da effettuare per propiziare la propria vita tra mura domestiche. La nostra isola è parecchio scaramantica. I siciliani lo sanno bene, così come sanno che ci sono diversi riti scaramantici che si tramandano di generazione in generazione. Per molti è una questione di “non è vero, ma ci credo“, mentre per altri è una questione fondamentale e da prendere molto sul serio. A seconda delle diverse aree, esistono modi diversi di vivere la superstizione: fare un elenco di tutte i rituali è davvero impossibile, quindi procederemo un po’ per volta. Oggi vogliamo occuparci delle tradizioni siciliane per la casa nuova.
Casa nuova pesce fritto
Da tempo immemore alcune sostanze e ingredienti come acqua, sale, olio e aglio, hanno caratteristiche apotropaiche ed esorcizzanti. L’acqua e il sale richiamano il battesimo e sono utilizzati per allontanare l’invidia, le maledizioni, le imprecazioni e le fatture. Quando si entra in una nuova abitazioni, bisogna anzitutto spazzarla e lavarla con acqua. È necessario, poi, portare pane e spargere sale. Ma perché pane e sale? Il pane garantisce che i padroni di casa non soffrano mai la fame, mentre il sale porta una vita sempre piena di “sapori”. Le tradizioni siciliane per una casa nuova non finiscono qui. Saprete certamente che la prima pietanza che bisogna cucinare deve essere pesce fritto. I pesci fritti servono a ingraziarsi “li patrunedda ri casa“, cioè gli spiriti che la abitano. Di fronte a quel banchetto, ricambieranno proteggendovi. Esistono anche alcune formule da recitare: “Pisci, pisci tuttu l’annu crisci” oppure “Patrunedda ri casa rati saluti, fortuna e pruvirenza a la famigghia chi veni a stari ‘nta sta casa”.
Chiudiamo con una piccola curiosità. Anche Luigi Pirandello ha fatto accenno a queste tradizioni. Ne “La giara” si legge: Faremo allegria tra noi, qua tutti quanti! Voglio incignar la casa nuova! Tu, Tararà, corri va da Mosca e compra vino, pane, pesce fritto e peperoni salati: faremo un gran festino!