Il Monte Scuderi è una montagna della catena dei Peloritani, nei territori dei comuni di Fiumedinisi, Itala e Alì, a ridosso del Mar Ionio. Qui, secondo una leggenda, si troverebbe un prezioso tesoro. Secondo un’antica credenza, un tempo una giovane principessa, figlia del sovrano che abitava sul Monte, fu messa a guardia di un immenso tesoro.
A causa di un incantesimo, fu costretta a vegliare su di esso per l’eternità. Le ricchezze sarebbero state costituite da tre grossi cumuli di monete: uno d’oro, uno d’argento e uno di rame. Ci sarebbero stati, inoltre, anche gioielli e pietre preziose, oltre a una chioccia e ben 21 pulcini d’oro, che correvano qua e là, pigolando come pulcini veri. Catturarli era impossibile.
La leggenda di Monte Scuderi
Del tesoro ci si poteva impossessare solo a determinate condizioni, superando determinate condizioni. La prima è che della spedizione dei cercatori facessero parte un prete e una vergine. La spedizione, inoltre, doveva avvenire in una notte di luna piena e, in quella stessa notte, una parte del gruppo doveva filare, torcere e biancheggiare il filo, in modo da tessere la tela necessaria per fare un tovagliolo.
Un’altra parte del gruppo doveva pescare nello specchio di mare antistante il Monte, presso Itala Marina, dei pesci da portare ancora vivi sul Monte. Appena arrivati, dovevano essere cotti sul fuoco di eriche del Monte, davanti all’ingresso della Grotta e mangiati sul tovagliolo tessuto. Il tutto, inoltre, doveva avvenire prima che sorgesse il sole sulle prospicienti montagne calabresi.
Fatto questo bisognava addentrarsi nella grotta. Qui, in fondo, si sarebbe incontrato un gran serpente, che si sarebbe attorcigliato intorno ad ogni componente del gruppo, leccandogli il viso. I cercatori non dovevano manifestare timore. Finalmente, così, avrebbero incontrato la principessa.
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Il sacerdote, a questo punto, doveva leggere alcune liturgie speciali per spezzare l’incantesimo. Tra i cercatori e l’oro, comunque, ci sarebbe stato ancora un lago, quindi era necessario trovare una barchetta. Sulla barca poteva salire una persona alla volta con la principessa.
Il Monte, durante tutto ciò, avrebbe iniziato a tremare, fra scoppi e ululati. Superata anche queste prova, il gruppo sarebbe stato assalito da un cavallo enorme e inferocito. Bisognava contare tredici volte tredici, senza avere pausa. Solo a questo punto, finalmente, si sarebbe sciolto l’incantesimo, raggiungendo il tesoro.