È praticamente senza sosta il lavoro dei soccorritori alla ricerca dei dispersi a Mocoa, a 500 km dalla capitale colombiana Bogotà, dove all'alba di sabato scorso hanno straripato tre fiumi causando un vero e proprio tsunami di fango e la morte di oltre 250 persone. "C'è un albergo che ospita molti stranieri e che si trovava nella zona più colpita", ha spiegato Efe Cesar Uruena, direttore del Soccorso della Croce Rossa Colombiana (Crc), ricordando che operano a Mocoa alcune ong straniere che svolgono opere umanitarie.
L'Unità di crisi della Farnesina è in contatto con le autorità colombiane per verificare l'eventuale presenza di italiani e per prestare ogni possibile assistenza ai loro familiari. Fonti locali riferiscono la presenza di stranieri, tra i quali anche italiani, tra gli ospiti di un ostello sulla strada colpita dalla micidiale massa di fango e detriti. Intanto si è appreso che 62 minori hanno perso la vita nella gigantesca valanga di fango e detriti.