Uno dei più grandi pregi della cucina siciliana è la capacità di creare ricette straordinarie con pochi ingredienti. La tradizione delle ricette “povere”, quelle nate dall’arte di arrangiarsi, ha da sempre caratterizzato la nostra arte culinaria. Molti di quei piatti, oggi, rappresentano prelibatezze gourmand, ma hanno eccezionali, umili origini. Tra di essi c’è indubbiamente la Tuma all’Argentiera, nata per ingannare i vicini e far credere, attraverso il profumo, di preparare un piatto di carne. Protagonista è, naturalmente, la tuma, un formaggio siciliano che si contraddistingue per la sua consistenza, per la “resistenza” che fa sotto i denti ad ogni morso. Non è facile spiegarne a parole la bontà. Bisogna per forza provarla in Sicilia, preparata dalle abili mani dei maestri casari. Ecco cosa rende speciale la ricetta per fare questo formaggio “all’Argentiera”.
Vogliamo rivelarvi qualche trucchetto che vi consentirà di fare un piatto perfetto. Potete servire la Tuma all’Argentiera come antipasto o anche come secondo, qualora rientrasse in un menù molto ricco. Ricordate che va preparata al momento e ben calda. Il formaggio deve essere fresco e di buona qualità. La preparazione va fatta velocemente, ma anche con molta cura: le fette, infatti, devono risultare morbide, ma non disfatte. Avrete un lato ben bruciacchiato (con la classica crosticina), mentre l’altro rimarrà morbido. Il tutto va irrorato di aceto, quindi vi ritroverete con una sorta di agrodolce, senza però lo zucchero. Provate ad accompagnarlo con fette di pane siciliano casereccio: sentirete che delizia. Adesso mettiamoci ai fornelli.
Procedimento
Buon appetito – Foto da video Discovery+.