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Tutela del mare in Sicilia, la verde Salina verso l’istituzione dell’Area marina protetta

La costituzione dell’Area marina protetta Fondali dell’Isola di Salina è sempre più vicina. Sabato 23 marzo è stato, infatti, sottoscritto il Manifesto d’intenti verso la istituzione dell’Area Marina Protetta Fondali dell’Isola di Salina”, ultimo atto di un percorso partecipato, cominciato nel 2021 e che ha coinvolto i tre Comuni di Malfa, Santa Marina e Leni, oltre a Federalberghi Isole Eolie.

Come ha sottolineato Franco Cavallaro, presidente del comitato promotore, la sottoscrizione del nuovo accordo “Non è solo un passo verso la tutela dell’ambiente marino, ma anche un’opportunità per affrontare la destagionalizzazione turistica. La capacità di attrarre visitatori anche durante i periodi di bassa stagione è essenziale per lo sviluppo sostenibile dell’isola”.

Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) e l’Unesco, le Amp hanno dimostrato di generare risultati ecologici eccellenti, garantendo la protezione dell’ambiente marino, la ricchezza ittica e la diversità e il miglioramento degli habitat. Quale occasione migliore per Salina per salvaguardare il suo territorio e la sua biodiversità?

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Nell’iter costitutivo dell’area marina protetta è stata già coinvolta dal comitato promotore l’intera popolazione. Secondo Cavallaro l’obiettivo è quello di lavorare insieme per “creare una soluzione, che rispecchi al meglio le esigenze della nostra comunità e dell’ambiente”.

Ora dopo l’approvazione da parte dei comuni di Malfa e Santa Marina Salina, è arrivato anche il sì del Comune di Leni che ha approvato la delibera per l’istituzione dell’Area marina protetta. In questo modo tutti e tre i Comuni dell’Isola di Salina sono concordi su questo tema fondamentale per la tutela del territorio e del mare e per uno sviluppo sostenibile del turismo.

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In questi anni Federalberghi ha promosso convegni con l’intento di avviare un percorso capace di individuare strumenti di gestione in grado di avere delle ricadute effettive sulle Isole Eolie e andare oltre la mera prescrizione e verifica dell’applicazione di vincoli a tutela del territorio.

Secondo il presidente Christian Del Bono a mancare è stata soprattutto “la capacità di confrontarsi in modo ampio e serio sui pro e i contro, sui dati, gli iter amministrativi, le perimetrazioni, i regolamenti e il modello di gestione da adottare. In assenza di una o più regie pazienti, competenti e lungimiranti, si è assistito all’inutile polarizzazione delle prese di posizione, dove il tifo e le ideologie, hanno prevalso sulle analisi e sulla reale opportunità delle scelte da compiere in favore delle presenti e delle future generazioni. Finalmente nell’ultimo incontro abbiamo respirato un’aria positiva e propositiva”.

Ora l’auspicio di Federalberghi è quello di avviare lo stesso percorso già intrapreso da altre isole Amp come Ustica (1986), le isole Egadi (1991), le Pelagie (2002) e Pantelleria (2016, Parco nazionale).

“Salina ha fatto una scelta ben precisa – ha proseguito Del Bono – che verosimilmente la collocherà ancora meglio sul panorama nazionale e internazionale come una delle destinazioni più importanti per un turismo responsabile, consapevole e compatibile con le esigenze del territorio, nel resto delle Eolie si continua ad arrancare senza una posizione chiara e distintiva e in assenza di scelte importanti che consentano di fornirci strumenti e risorse per una gestione (sociale, ambientale ed economica) sostenibile e proattiva del nostro territorio”.

Foto in evidenza da Wikipedia e foto interna da Depositphotos.com

Redazione